«Voleva rapinarmi con un taglierino» 

Parla l’impiegata del Comune aggredita da un ragazzo davanti al municipio. «Non mi ha spaventata, poteva essere mio figlio»

GIULIANOVA. Ha mantenuto una calma olimpica la dipendente comunale che lunedì scorso, appena uscita dal municipio è stata il bersaglio di una tentata rapina messa in atto da un ragazzo probabilmente nemmeno maggiorenne. L’impiegata, quando all’improvviso si è vista puntare allo stomaco la lama affilata di un taglierino, rivolta al giovane ha esclamato ad alta voce per ben due volte: “Ma cosa vuoi fare?”. L’intenzione del giovane era quella di impossessarsi della borsa dove, a detta della donna, erano custoditi non più di 30 euro ed alcuni documenti ed oggetti personali. Le cose indispensabili che normalmente porta con sé quando si reca al lavoro. A quel punto il ragazzo, probabilmente sorpreso dall’atteggiamento piuttosto risoluto della donna, si è dato alla fuga per le vie del centro storico. A.D.D., queste le iniziali della persona che ha subito l’aggressione, era uscita dalla porta posteriore del municipio che si apre in via Ciafardoni e piazza Caduti 29 Febbraio per imboccare poi via Braga che costeggia l’ufficio anagrafe e poi sbocca su corso Garibaldi. Il primo ad accorgersi dell’accaduto è stato B.C., anche lui dipendente comunale, che, dopo le frasi concitate ascoltate, ha raggiunto immediatamente la collega per accertarsi di ciò che stava accadendo.
Racconta la donna: «Sinceramente non mi sono spaventata, ma piuttosto profondamente meravigliata. In quel momento, vista la giovane età dell’aggressore, mi è sembrato di vedere mio figlio. Non ho realizzato in quel momento una situazione di pericolo, ma piuttosto una sensazione di sorpresa. Certamente sono rimasta scioccata dall’aspetto giovanile della persona dalla quale non mi sarei mai aspettata un’azione del genere. La mia fortuna è stata quella di essermi trovata faccia a faccia con un solo individuo. Probabilmente sarebbe andata in maniera diversa se si fosse trattato di un gruppo». Secondo il suo racconto il baby rapinatore era magro e alto circa un metro e 80. Indossava una tenuta di colore scuro composta da bermuda, una maglietta ed un cappellino con visiera. A tracolla uno zaino. Visto l’orario si potrebbe ricollegare il tutto all’uscita di scuola. Secondo la donna quel volto sarebbe conosciuto nella zona del centro storico. Lei non avrebbe voluto denunciare il fatto, ma poi, dopo ripensamenti e riflessioni, si è recata alla stazione dei carabinieri dove ha raccontato l’episodio. «Non è mia intenzione fare del male al ragazzo che, come ripeto, potrebbe essere mio figlio. Se lo prendono spero che venga solo ammonito. Del resto ha una vita davanti e spero vivamente che torni sulla retta via. E’ un augurio che gli faccio da mamma. Se non fossi andata a denunciare l’accaduto forse nei prossimi giorni qualche altra persona si sarebbe potuta trovare nelle mie identiche condizioni. L’ho sentito come un dovere civile». Sembra che gli inquirenti, dalle descrizioni ricevute, abbiano già individuato l’autore della tentata rapina in quanto già più volte segnalato per situazioni penalmente rilevanti. Non è escluso che ci possano essere sviluppi nelle prossime ore.
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