Prima e dopo i lavori a Vasto marina per il Jova beach party, la foto-denuncia degli ambientalisti della Soa

VASTO

Da com'era a com'è: la spiaggia cambia aspettando il Jova beach

La nuova denuncia da parte degli ambientalisti della Soa a tre giorni da primo dei due eventi: "Ginestrino cancellato e aiuole distrutte sul lungomare"

VASTO. A tre giorni dal primo dei due concerti (il 19 e 20 agosto) di Jovanotti sulla spiaggia di Vasto marina gli ambientalisti diffondono foto e video su come sta cambiando l'aspetto naturale del luogo dell'evento. Ruspe in azione, stravolgimenti e cancellazione della flora, danni anche alla fauna.

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In prima linea gli ambientalisti della Stazione ornitologica abruzzese Soa che gridano e denunciano lo scempio in atto su dove ciò non è già avvenuto, malgrado le precedenti rassicurazioni di autorità e prefetto e le segnalazioni a Carabinieri forestale e le diffide al Comune: "Intanto il Ginestrino delle spiagge non c'è più:i lavori di questi mesi a fosso Marino, dove si svolge il Jova Beach Party come previsto hanno portato alla completa distruzione della vegetazione naturale presente, ad esempio il Ginestrino delle Spiagge. Sono piante degli ambienti dunali sempre più localizzate lungo la costa abruzzese, tanto che pure il consulente del Comune di Vasto riteneva doveroso conservarle come scriveva a marzo 2022 nella sua relazione sui lavori a Fosso Marino. E oggi hanno pure distrutto un tratto delle siepi delle aiuole del lungomare".

Ruspe in azione sul lungomare (foto Soa)

La Soa annuncia tra l'altro un ulteriore accesso agli atti per capire la procedura seguita e ripercorrere quindi gli atti amministrativi e normativi seguiti e individuare quindi eventuali responsabilità.

Il comunicato-denuncia della Soa: "Alle molte chiacchiere su questo evento, alle iperboli, agli insulti verso chi si schiera dalla parte dell'ambiente, alle pretese di aver scelto i siti in maniera "rigorosa", con il prefetto di Chieti che svolse un sopralluogo a Fosso Marino per il Jova Beach Party addirittura nell'estate 2021 dando pure indicazioni su come intervenire, noi replichiamo con immagini inequivocabili che abbiamo raccolto tra marzo, prima dei lavori su Fosso Marino, e dopo, in questi giorni. Altrettanto indiscutibile la posizione della Regione Abruzzo che con una nota dello scorso 12 agosto ha scritto ai Carabinieri forestali chiedendo di sorvegliare sul rispetto delle indicazioni imposte per la tutela del vicino Sito di Interesse Comunitario delle dune di Marina di Vasto attraverso la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale. Tra queste, quella di spostare il palco montandolo in modo da "dare le spalle" alle dune per limitare il disturbo alla fauna protetta delle emissioni sonore e luminose del mega-evento. Il prefetto di Chieti Forgione, non competente in materia di Valutazione di Incidenza Ambientale, aveva però già annunciato al TGR che questa chiara e logica indicazione, imposta sulla base di normative europee e dell'analisi tecnica degli stessi consulenti del Comune di Vasto, poteva essere superata. Cosa aggiungere davanti a questa situazione incredibile, dove si va avanti perché l'evento si deve fare, come ha ribadito il Prefetto? Con il piccolo particolare di rischiare di far aprire una procedura d'infrazione comunitaria all'Italia per il mancato rispetto delle normative sulla tutela dei siti naturalisticamente più importanti d'Europa. Per un concerto di un privato e addirittura con un enorme impiego di denaro e risorse pubbliche! I dirigenti della Regione Abruzzo sanno benissimo cosa è accaduto in questi anni sul tema, con la Commissione che ha aperto una pre-procedura d'infrazione costringendo le regioni a recuperare decenni di inerzia sull'applicazione della Direttiva "Habitat". Ci chiediamo a questo punto cosa pensa il Ministero della Transizione Ecologica di questa situazione. Per parte nostra abbiamo avviato stamattina un accesso agli atti a tutti gli enti a vario titolo coinvolti. Il prefetto di Chieti Forgione qualche giorno fa ha dichiarato che in caso di problemi ambientali lui si sarebbe erto a "primo paladino dell'ambiente". Non sapiamo se l'ormai "fu" Ginestrino delle Spiagge avesse riposto fiducia nelle intenzioni delle istituzioni".