la sentenza

Lanciano, evasione fiscale: i Maio condannati a 8 mesi

I giudici infliggono una pena ridotta a Franco e ai figli Valentina e Guglielmo grazie anche ai reati prescritti. Crollano le accuse mosse dal fratello Giovanni

LANCIANO. Otto mesi per evasione fiscale, pena sospesa, per Francesco, Valentina e Guglielmo Maio. Assoluzione e sentenza di non luogo a procedere per altri capi di imputazione relativi a presunte infedeltà patrimoniali, cessioni poco chiare di quote societarie e sponsorizzazioni sportive sia per il patron della Virtus e i figli sia per gli altri imputati, ovvero Cicci Diomede, Francesca Maio, Vincenzo Fiore e Francesco Laterza. È la sentenza che ha chiuso, dopo quattro anni, il processo che ha visto di fronte i due fratelli Maio, Giovanni e Francesco, nella “lotta” legata al possesso di quote della società di famiglia, colosso nel settore rifiuti con sede ad Atessa. Il collegio (presidente Cleonice Cordisco, a latere Marina Valente e Vincenzo Chielli) ha emesso la sentenza in poco meno di un’ora. Nessuna discussione, anche per il fatto che molti reati erano prescritti.

La condanna per il patron della Virtus e i figli è per una presunta evasione fiscale, ossia il mancato pagamento Ires (Imposta sul reddito delle società) nel 2006 e 2007 per circa 700mila euro, da parte di una società del gruppo Maio srl, la Henkot GmbH, partecipata di Guglielmo e Valentina e di fatto amministrata da Franco. Pena sospesa e sentenza che verrà appellata. «Leggeremo tra 30 giorni le motivazioni di una sentenza che vede reati fiscali inesistenti», commenta a fine processo l’avvocato di Franco Maio, Lazzaro Di Trani, «faremo appello sicuramente perché le imposte sono state pagate». Soddisfatto il legale per la prescrizione e l’assoluzione dagli altri reati.

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I giudici hanno infatti deciso il non luogo a procedere per Franco Maio, Fiore e Diomede, presidente e consiglieri della Bleu, per tardività della querela, per le delibere di cessione, avvenute nel settembre del 2008, delle quote della Bleu srl, che gestisce la discarica di Minervino Murge, alla Santacroce spa, che di fatto avrebbero estromesso Giovanni dalla società. Sentenza di non luogo a procedere per tardività della querela anche per l’infedeltà patrimoniale, contestata a Franco Maio, relativa all’acquisizione del controllo di alcune società -la Italferro Ambiente srl e la Henkot- attraverso presunte manovre illegittime a danno degli altri soci. Assolto il patron della Virtus, con formula piena perché il fatto non sussiste, per le presunte false sponsorizzazioni in favore della S.S. Virtus Lanciano 1924 nel 2008 e nel 2009 per 5.100.000 euro e per l’evasione fiscale di 40mila euro fatta dalla Bleu nel 2008 per un fattura emessa dalla Jogging Volley di Altamura. Non luogo a procedere per estinzione del reato per Francesco Laterza della Jogging Volley.

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