Omicidio Di Marco a Chieti Scalo, Cipressi ora risponde al pm

Primo interrogatorio dell’indagato per l’omicidio del musicista in via Pescara

CHIETI. Tre quarti d’ora per chiarire che non era sua intenzione uccidere il musicista Fausto Di Marco, 39 anni, in quella balorda notte di domenica 9 ottobre. Certo, ammette la gravità di quanto è accaduto, ma quella lite scoppiata in un pub di via Pescara, allo Scalo, non doveva finire così, con quel fendente sferrato al collo dell’uomo con una bottiglia rotta che gli ha reciso l’arteria succlavia. Emanuele Cipressi, 24 anni, di Chieti, ha risposto così ieri mattina al pm Giancarlo Ciani, nell’interrogatorio chiesto dagli avvocati difensori, Marco Femminella e Omar Sanelli.

Quarantacinque minuti di sofferenze - domande e risposte si sono susseguite nei locali della Procura di Chieti - per ricordare la sequenza di quell’aggressione sfociata nel delitto. Nulla di premeditato, ha sottolineato l’indagato per omicidio volontario: tutt’al più potrebbe esserci il gesto preterintenzionale. Cipressi ha risposto a tutte le domande del pm - nell’interrogatorio di garanzia nei giorni seguenti al delitto si era avvalso della facoltà di non rispondere - ma per sbloccarsi a parlare ha avuto non poche difficoltà visto che è parso fortemente prostrato. Non dal regime detentivo, raccontano alcune indiscrezioni, ma per la pesantezza della situazione che la vicenda ha creato sulla sua persona e intorno a sè. Certo, ha la fedina penale immacolata, non stiamo parlando di una persona dedita a delinquere, ma questa volta è successo qualcosa di una gravità estrema.

leggi anche: Omicidio a Chieti Scalo, l'autopsia conferma: Di Marco ucciso con una bottiglia rotta Iniziato alle 11, l'esame condotto dall'anatomopatologo Pietro Falco si è concluso dopo sei ore alla presenza della Polizia scientifica: letale per il musicista di 39 anni il taglio della giugulare

Comunque, Cipressi avrebbe fornito una versione ritenuta credibile su quanto è successo quella notte. Dopo l’interrogatorio, il giovane è tornato nel carcere di Madonna del Freddo. La sua detenzione scattò 12 ore dopo il delitto. Adesso il pm Ciani aspetta di avere dalla Scientifica i riscontro sulle macchie ematiche trovate sui vestiti del giovane e poi, verosimilmente, chiuderà le indagini. I tempi tecnici? Non meno di altri 3-4 mesi.

Nel frattempo, trattandosi un delitto d’impeto, la difesa continuerà ad affinare le carte per cercare di dimostrare che il 24enne non aveva alcuna volontà di uccidere. La tesi del delitto preterintenzionale ci sta tutta: la condotta di Cipressi sarebbe stata una sorta di difesa dall’altro che, dicono i testi, gli aveva lanciato contro un bicchiere di plastica con la birra.

[[(Video) Omicidio a Chieti Scalo, il fermo di Emanuele Cipressi]]