Sesso per la casa popolare a Chieti, l’ex assessore condannato e licenziato dalla Asl

Il gup accetta il patteggiamento di Ivo D'Agostino e lo condanna a 3 anni e 3 mesi (pena non sospesa come Berlusconi) più un risarcimento di 47 mila euro e la pena accessoria dell'estinzione del rapporto di lavoro

CHIETI. Ivo D’Agostino patteggia. Il gup Redaelli ha accettato la richiesta dei legale dell’ex assessore del Comune di Chieti arrestato un anno e mezzo fa per sette presunte violenze e altrettante concussioni su sette donne. D’Agostino dovrà scontare 3 anni e 3 mesi di carcere e pagare un risarcimento di 47mila euro alle vittime. Come pena accessoria il gup ha stabilito l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'estinzione di rapporto di lavoro che ha con la Asl, quindi licenziato.

Redaelli non  ha sospeso la pena, quindi D'Agostino non dovrebbe andare in carcere perché la pena è inferiore ai 4 anni ma, come già accaduto all'ex premier Silvio Berlusconi, dovrebbe scontare la pena ai servizi sociali. La difesa ha dunque deciso di presentare ricorso in cassazione.

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La decisione del gup arriva per una serie di coincidenze in una giornata cariche di polemiche sul caso. D’Agostino è arrivato in tribunale alle 9 scortato dai suoi avvocati. “Scusi, D'Agostino, ha letto le dichiarazioni del sindaco Di Primio sul centro di oggi? Dice che una delle sette donne che l'accusano si è inventata tutto...”. L'ex assessore ha in mano il giornale. Guarda il cronista con aria stralunata e dice: “Non so neanche di che stai parlando... Ho la testa troppo confusa...” e torna dai suoi legali in attesa dell'udienza.

Il clima é tesissimo. E lo diventa ancora di più quando un avvocato urla: “Non mi riprendete, non sono un attore famoso”. Poi riprende l'attesa. Fino a che il gup non decide di accettare il patteggiamento: 3 anni e 3 mesi di carcere ma soprattutto delle pene accessorie che soddisfano le attese delle vittime degli abusi.

Condannato D'Agostino, la soddisfazione delle vittime
Elvea, una delle donne molestate dall'ex assessore del Comune di Chieti, accetta di farsi riprendere e racconta tutta la sua soddisfazione per la condanna (video di Michele Camiscia)