la tragedia sulla statale 16

Vasto, torna in libertà il guidatore dello schianto

Il giudice di Larino: "Patente revocata, non può più guidare". Ascoltato l'altro giovane ferito che viaggiava insieme a Domenico Castrignanò e Andrea Marinelli, le due vittime. Lunedì perizia sul luogo dell'incidente

VASTO. Gli ultimi secondi prima dello schianto mortale, le condizioni della vettura e quelle della strada, la segnaletica e soprattutto il guardrail. Ruota attorno a questi elementi l’inchiesta della Procura di Larino sul tragico incidente costato la vita all’alba di domenica al calciatore Andrea Marinelli, 22 annim e allo studente universitario Domenico Castrignanò, 21 anni. Le indagini dirette dal pm Ilaria Toncini vengono eseguite dai carabinieri del Norm di Termoli guidati dal maggiore Paolo Nichilo. Fondamentali per l’esito dell’inchiesta le dichiarazioni fatte a caldo poche ore dopo lo schianto da G.R., 22 anni, il giovane superstite dell’incidente. Lui ha vissuto la tragedia ed è stato uno dei protagonisti. È vivo per miracolo. Il ragazzo, ascoltato a lungo dagli investigatori, potrebbe essere sentito nuovamente nei prossimi giorni. E come lui anche i testimoni che hanno assistito alla sbandata della vettura e che per primi hanno richiesto i soccorsi. I rottami della vettura sono sotto sequestro e presto saranno consegnati a un consulente.

leggi anche: Vasto, lacrime e palloncini bianchi per Andrea e Domenico Migliaia di persone alla celebrazione funebre di Andrea Marinelli e Domenico Castrignanò, i due amici morti domenica in un incidente stradale. Presente anche uno dei ragazzi scampati allo schianto contro il guardrail. Torna libero il conducente della Panda dopo la convalida dell'arresto

La perizia. Ieri pomeriggio la Procura di Larino ha affidato la perizia sul luogo dell’incidente all’ingegnere Giovanni Russo. L’avvocato Giovanni Cerella, difensore di Mattia Lammanda, 25 anni, il giovane che guidava la Fiat Panda al momento dell’incidente e che per questo è accusato di omicidio stradale, ha affidato l’incarico all’ingegnere Paolo Lalli. L’avvocato Filippo Di Risio, presente per la famiglia di Andrea Marinelli nominerà in seguito un proprio consulente. Il legale della famiglia Castrignanò era assente. Le operazione peritali cominceranno lunedì 25 con la ricognizione dei luoghi. Il pm ha chiesto di accertare le condizioni della strada, la presenza della segnaletica verticale e orizzontale, le condizioni del guardrail. L’ingegnere Russo ha chiesto 90 giorni di tempo per presentare la relazione. Non sono esclusi colpi di scena e risvolti impensabili.

L’accusato. Mattia Lammanda, il conducente della Fiat Panda risultato positivo all’alcoltest, continua a stare male. È tornato in libertà ma non si da pace. Ieri mattina è stato sottoposto ad una nuova Tac. Fisicamente sta meglio e potrebbe lasciare oggi stesso l’ospedale di Termoli. A preoccupare i familiari e i medici sono però le sue condizioni piscologiche. Martedì si è tenuta a Larino l’udienza di convalida dell’arresto al termine della quale il gip Colucci ha rimesso il giovane in libertà. Neppure questa notizia ha risollevato il suo umore. Nel corso dell’udienza il sostituto procuratore della Repubblica, Ilaria Toncini, aveva richiesto la convalida dell’arresto e l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari rilevando la sussistenza dell’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato. La difesa ha evidenziato come non vi fossero esigenze cautelari tali da giustificare l’applicazione della misura considerando anche che il ragazzo, anche se in condizioni stazionarie, è ancora ricoverato presso il presidio ospedaliero di Termoli. Anche il gip Colucci ha rilevato l’insussistenza del pericolo di reiterazione del reato stante il fatto che all'indagato era già stata revocata la patente di guida nell’immediatezza del fatto e quindi, comunque, sarebbe impossibilitato a mettersi alla guida di una vettura. «Il giudice ha inoltre sottolineato come si tratti di un giovane di soli 25 anni, incensurato e privo di qualsivoglia pendenza con la giustizia: pertanto non vi sono elementi che possano farlo ritenere socialmente pericoloso e possano giustificare una misura cautelare in questa fase del procedimento», rimarca l'avvocato Giovanni Cerella. Il gip ha quindi concluso rigettando la richiesta di misura cautelare e disponendo l’immediata liberazione del giovane.

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