«Cocò sempre con noi nelle nostre escursioni»

Due intere comunità unite nel ricordo del veterinario Francesco Carta. Una cerimonia pacata e composta con i suoi tanti amici e i familiari

CERMIGNANO. Due comuni uniti dallo stesso dolore, due comunità, quelle di Cermignano e Bisenti, accomunate dall’affetto sincero, profondo e forte verso una persona che era figlio dei due paesi, Francesco Carta, affettuosamente chiamato dagli amici Cocò. Per l’ultimo saluto al 45enne originario di Cermignano e residente a Bisenti, che ha perso la vita nel tragico incidente in montagna avvenuto domenica mattina, c’erano davvero tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato. Una cerimonia pacata e composta nella quale il senso di amicizia, di profondo affetto e comunità unita sono stati palpabili e comunicati con chiarezza attraverso moltissimi elementi. Dal coro composto dalle voci e dalle chitarre dei coristi delle due parrocchie, passando per i parroci che hanno celebrato la funzione nel tendone allestito a Cermignano nei pressi del consultorio: don Amadeo di Cermignano e don Luigi di Bisenti, con don Raffaele, parroco in pensione che è stato a lungo prete nei due comuni. «Innaturale la morte di un figlio per un genitore», ha ricordato don Amadeo, «un dolore immenso, così come è un grande dolore per la giovane moglie Doriana Amati e i suoi parenti, sono tante le domande che ci poniamo che non trovano risposta, serve però la credere nella vita eterna». Francesco sperava di poter rientrare presto nella sua casa danneggiata dal sisma del 2009. I lavori erano quasi completati e in questi 8 anni aveva vissuto in un’altra casa a Cermignano, resa però inagibile dal sisma degli ultimi mesi e per questo ora viveva a Bisenti. Spesso in viaggio per il suo lavoro da veterinario, che svolgeva per lo più all’estero, appena poteva si dedicava alla sua passione per la montagna, tanto che da 15 anni era iscritto al Cai di Arsita, sottosezione del Cai di Castelli, realtà con la quale ha stretto legami di amicizia molto forti. Amici con i quali passava tutto il suo tempo libero, come accaduto domenica. A salutarlo a nome di tutto il Cai Abruzzo il presidente Gaetano Falcone che ha ricordato il bei momenti trascorsi insieme: «Ci piace ricordare te con la bellezza del tuo carattere», ha detto, «ti ricorderemo con affetto nelle future escursioni, sappiamo che sarai sempre con noi, Cocò». In prima fila i genitori di Francesco, la madre Adina, conosciuta come Annamaria, il padre Giuseppe, la sorella Celestina e il fratello Luigi. Con loro Tiziano Di Ludovico, che era con lui la mattina dell’incidente. A chiudere la funzione una voce rotta dal pianto di una componente del coro, Angelica, che ha intonato “Il sogno di Maria” di Fabrizio De André con il toccante verso: “E le mie braccia divennero ali e per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento».
Evelina Frisa
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