Assenteisti al comune di Sulmona, i nomi pubblici solo a indagine chiusa

Il procuratore Bellelli promette tempi rapidi. Il sindaco: Comune a rischio paralisi se si conferma il numero dei 46 indagati

SULMONA. «Daremo i nomi degli indagati solo a conclusione dell’inchiesta». Nel confermare che l’indagine sui 46 dipendenti comunali assenteisti sarà conclusa in tempi brevi, il capo della Procura del tribunale di Sulmona, Giuseppe Bellelli, ribadisce che «a norma del codice di procedura penale la Procura farà le comunicazioni di legge al Comune alla conclusione delle indagini».

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Ancora qualche giorno e la lista che comprende i furbetti del cartellino e quanti li hanno aiutati ad assentarsi dal lavoro, finirà sul tavolo del sindaco Annamaria Casini, la quale già dall’altra settimana ha inviato una richiesta in tal senso al procuratore per poter fare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti assenteisti. «Il nostro ufficio sta valutando le indagini svolte dalla Guardia di Finanza e sta esaminando le posizioni di ogni singolo impiegato», conclude il procuratore. «L’indagine sarà conclusa in tempi brevi. Il caso ha assunto una rilevanza mediatica anticipata rispetto all’esito della conclusione delle indagini».

Dichiarazioni che fanno intuire una possibile scrematura nella lunga lista di indagati. Insieme al sostituto procuratore Stefano Iafolla, Bellelli sta infatti valutando una ad una le posizioni di tutti gli indagati, proprio per evitare che quelli che hanno contestazioni di reato meno gravi e difficilmente dimostrabili in dibattimento, vengano messi sullo stesso livello degli altri e subiscano provvedimenti amministrativi che poi potrebbero essere revocati a processo concluso.

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«L’importante è che si faccia presto e che la Procura ci indichi con certezza i nomi dei dipendenti che hanno violato la legge», sottolinea il sindaco Casini. «La macchina amministrativa del Comune deve funzionare al meglio e la situazione che si è venuta a creare non ci aiuta di certo ad affrontare i tanti impegni che gli uffici comunali sono chiamati a svolgere nell’erogazione dei servizi. Non sappiamo quali e quanti dipendenti siano coinvolti nell’inchiesta e quanti di essi potrebbero essere sospesi. Certo è che, se saranno confermati i numeri emersi in questi giorni, il Comune rischia la paralisi». Intanto diventa sempre più palpabile la tensione nei corridoi e nelle stanze di Palazzo San Francesco: circa metà dei dipendenti risulta essere sotto accusa e molti di loro temono di essere sospesi dal lavoro in base alla nuova legge entrata in vigore il 13 luglio scorso. Legge che prevede per i dipendenti assenteisti, oltre al procedimento giudiziario, la sospensione immediata dal lavoro senza stipendio.

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