L'Aquila, il Camper della legalità contro mafie e lavoro nero

Soste in un cantiere a Pettino, davanti all’ex Sanatrix e a piazza Duomo. La Cgil: "Saremo parte civile nei processi per corruzione della ricostruzione"

L’AQUILA. Corruzione negli appalti, evasione fiscale, criminalità organizzata, caporalato, lavoro nero. Il camper della legalità della Cgil dichiara guerra «al sistema che ruba fette di mercato e vizia l’economia del paese» girando da nord a sud. Ieri il camper è arrivato, dodicesima tappa da quando è partito il 27 ottobre scorso da Milano, anche nel capoluogo martoriato dal sisma, il più grande cantiere d’Italia che fa gola alla criminalità organizzata per l’ingente quantità di finanziamenti che saranno destinati alla ricostruzione nei prossimi anni.

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L’iniziativa è della Cgil, che a distanza di due anni dalla precedente campagna sulla legalità economica intende ora avvicinare le persone, ascoltare i problemi reali, sensibilizzare i cittadini sulla lotta all’illegalità. Ieri mattina il camper ha sostato prima di tutto davanti al cantiere di un palazzo in ricostruzione nel quartiere di Pettino, oggetto di presunte infiltrazioni camorristiche, poi davanti alla casa di cura privata Sanatrix, nei pressi della villa comunale, rimasta coinvolta in vicende giudiziarie che hanno portato alla luce un sistema di illegalità lasciando per strada decine di lavoratori. Infine sosta a piazza Duomo, cuore della città ferita dal sisma e grande cantiere a cielo aperto.

A bordo, oltre agli esponenti locali della Cgil (il segretario provinciale Umberto Trasatti, mentre per la Fillea c’erano il segretario Emanuele Verrocchi, Cristina Santella e Filippo Tirabassi), anche Luciano Silvestri responsabile dell’ufficio nazionale legalità della Cgil e Antonio Iovito della Cgil regionale.

«Dal viaggio della legalità nascerà un docufilm che consegneremo al presidente del consiglio Matteo Renzi», ha spiegato Silvestri, «un documentario che mostra i problemi che la gente vive tutti i giorni». Come dire: non è l’articolo 18 il problema del Paese. Silvestri ha poi ricordato le cifre del sistema corruttivo in Italia: «Soltanto le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici raggiungono un valore di 400 miliardi, con un'incidenza del 16% sul Pil. È questo, secondo noi, il vero spread».

Trasatti ha sottolineato l’importanza della presenza del camper della legalità all’Aquila. «La ricostruzione dev’essere trasparente, nel rispetto delle regole e della legalità», ha detto, spiegando anche che «Fillea e Cgil hanno fatto un esposto alla Procura per denunciare l’anomalia del ricorso al cosiddetto distacco comunitario, meccanismo attuato dalle imprese per portare a lavorare nel cratere sismico lavoratori da altri Paesi, con lo scopo di risparmiare ma calpestando i diritti dei lavoratori». Si tratta di una delle tante anomalie segnalate anche dagli edili abruzzesi e aquilani i quali protestano pure per dei contratti brevissimi imposti a chi opera nella ricostruzione.

«Ci costituiremo», ha aggiunto, «anche parte civile nei processi giudiziari in corso legati alla corruzione nella ricostruzione».

E prima di partire per il Molise in serata, il camper ha fatto tappa anche nella Marsica, per incontrare i migranti che lavorano, sfruttati, nei campi del Fucino.

Marianna Gianforte

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