il lutto

Addio a Goio, il commissario per la discarica di Bussi

Ucciso da un infarto. Aveva 80 anni. L'architetto di Trento era stato chiamato in Abruzzo a marzo 2006 dopo la scoperta della mega discarica dei veleni

PESCARA. Si è spento alla soglia degli  80 anni, per un infarto, Adriano Goio, il commissario straordinario chiamato in Abruzzo a marzo del 2006, con un'ordinanza del presidente del consiglio dei ministri, per fronteggiare la crisi di natura socio-economica-ambientale che si era determinata nell'asta fluviale del fiume Aterno-Pescara dopo la scoperta della mega sicarica dei veleni di Bussi sul Tirino.

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Goio era originario di Trento, città in cui ha ricoperto l'incarico di sindaco dal 1983 al 1990, ed era un architetto. Dal momento della scoperta, la storia della discarica è legata imprescindibilmente al suo nome. Il suo impegno nella ricerca di una soluzione tampone è stato massimo, anche se non tutti gli interventi hanno portato ai risultati sperati.

Certamente, la sua opera di emergenza per la distribuzione di buona acqua potabile fu riuscita. In poco tempo realizzò un pozzo all’ingresso di Bussi per emungere da una falda a monte dei veleni, acqua da aggiungere a quella dell’acquedotto Giardino per sopperire alla chiusura dei pozzi Sant’Angelo dai quali si estraeva acqua dalla falda profonda sotto l’alveo del Pescara, contenente il percolato avvelenato della discarica Tremonti. Acque fino ad allora distribuite alle 500 mila persone nei centri a valle fino alla costa.