l'inchiesta

Cultura e mazzette, chiesto il processo per l'ex assessore De Fanis

La Procura di Pescara chiede il rinvio a giudizio anche per la sua ex segretaria Lucia Zingariello e per altri quattro imputati. Stralciata la posizione di un imprenditore

PESCARA. La Procura di Pescara ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Luigi De Fanis, per la sua ex segretaria, Lucia Zingariello, e per gli altri imputati. La vicenda risale al novembre 2013, con i provvedimenti a carico di De Fanis per una presunta tangente che avrebbe incassato da un imprenditore.

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L'ex assessore è accusato di concussione, truffa aggravata e peculato. Finì agli arresti domiciliari nel novembre 2013; dopo quattro mesi, nel marzo 2014, ottenne l'obbligo di dimora a Montazzoli (Chieti), il suo paese. Il provvedimento fu revocato a metà aprile 2014: De Fanis tornò in libertà e rientrò in Consiglio regionale d'Abruzzo, anche se per un solo mese, visto che si votò per il rinnovo dell'assemblea a maggio. La richiesta riguarda anche Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione "Abruzzo Antico"; Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo; Rocco Masci, presidente dell'associazione "Ars Associazione Culturale Musicale"; l'imprenditore Antonio Di Domenica. È stata stralciata la posizione dell'imprenditore Diego Paolini, che ha chiesto l'applicazione dell'istituto della messa alla prova.