Il Museo del Mare resterà incompiuto

Stop dopo 11 anni di lavori, Foschi: «Non ci sono più soldi, solo piccoli interventi»

PESCARA. L'avveniristico museo delle Meraviglie marine resterà un'opera incompiuta. Dopo undici anni di lavori, ben nove appalti e continue sospensioni del cantiere, arriva lo stop definitivo dalla commissione Lavori pubblici del Comune.  Secondo i calcoli dei dirigenti tecnici di palazzo di città e del progettista Lucio Rosato, per restaurare e restituire al pubblico la struttura nata sulle ceneri del vecchio istituto scolastico Di Marzio, servirebbero almeno cinque milioni di euro.

Una cifra astronomica che, almeno per il momento, non può essere attinta dalle casse in rosso dell'amministrazione pescarese.  L'attuale edificio che sorge sul lungofiume nord sarà trasformato in una «struttura di servizio» che ospiterà uffici, una reception, la biblioteca e le gallerie dedicate alle mostre temporanee o agli allestimenti provvisori.  Non c'è spazio, invece, per la grande esposizione di cetacei né per la collezione delle conchiglie fortemente voluta dal vecchio governo di centrosinistra.

L'investimento stimato per questa nuova tranche di opere, già previsto nel programma triennale delle opere pubbliche, è pari a 150 mila euro. Come spiega l'ingegnere Rosato, la cifra servirà a completare «solo la recinzione esterna e la pavimentazione del terrazzo al quarto piano, escludendo l'allestimento del punto-bar». 

«Questi piccoli interventi», ribatte Armando Foschi, presidente della commissione Lavori pubblici, «ci consentiranno di aprire al pubblico a malapena il pianterreno dell'edificio, che comunque non sarà il Museo del Mare tanto sbandierato dalla vecchia amministrazione cittadina ma diventerà una struttura di servizio al futuro Museo, ancora da costruire sull'area lasciata libera dalla parte demolita dell'ex istituto Di Marzio». 

L'appalto per l'allestimento dell'edificio è stato vinto da un'impresa siciliana e prevede la fornitura dell'arredo per la reception, qualche lampada, panche, tavoli e sedie per la biblioteca e alcune teche, per una spesa complessiva di 69 mila euro.  «La cifra irrisoria dimostra chiaramente che la passata giunta D'Alfonso già sapeva che il fabbricato attuale non avrebbe potuto ospitare resti di cetacei o altri elementi», aggiunge Foschi, mettendo in luce come «l'unica alternativa per salvare gli spazi espositivi sarebbe quella di stravolgere l'assetto interno e rinunciare alla biblioteca». 

L'ultima beffa relativa al Museo del mare, che già nel 2003 doveva diventare l'esposizione permanente più bella e all'avanguardia di tutto il centro-sud della Penisola, arriva due giorni dopo il sopralluogo della commissione comunale.  Già allora i dirigenti tecnici avevano etichettato la struttura come una «bella scatola vuota priva di agibilità» con sale già pronte, come la sezione animali marini protetti intitolata a Carmine Di Silvestro, e parti ancora da realizzare. 

Mercoledì prossimo, intanto, il caso sarà discusso nel corso di una seduta congiunta tra le commissioni Cultura e Lavori pubblici. All'ordine del giorno ci sarà la valutazione dell'ipotesi migliore per una sistemazione, seppur provvisoria, degli allestimenti previsti.

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