IL REFERENDUM DEL 2014

La "Grande Pescara" è bloccata: Di Carlo pronto allo sciopero della fame

Gli esponenti della lista che ha lo stesso nome della consultazione referendaria preannunciano una serie di iniziative e un esposto in Procura per chiedere lo sblocco del progetto che prevede l'unione del capoluogo con Montesilvano e Spoltore

PESCARA. Ad un anno dal referendum con cui i cittadini di Spoltore, Montesilvano e Pescara hanno espresso la loro volontà di una fusione dei rispettivi comuni per dar vita alla Nuova Pescara, esponenti della lista La Grande Pescara iscritti all'Associazione «Radicali Abruzzo», preannunciano una serie di iniziative, tra cui uno sciopero della fame a oltranza, da lunedì prossimo, ed un esposto in Procura.

«Ricordiamo - scrivono in una nota Dario Boilini, Pina De Gregorio, Roberto Di Masci (rispettivamente segretario, tesoriere e presidente dell'Associazione "Radicali Abruzzo") e Alessio Di Carlo (già candidato sindaco per La Grande Pescara) - che un'ampia maggioranza, maturata nell'ambito di ognuno dei Comuni interpellati, ha sancito la vittoria del sì nel referendum. Da quel giorno tutta la classe politica, regionale e locale, con l'unica eccezione del Consigliere Mercante del M5S, si è distinta per il più totale immobilismo, nonostante la volontà espressa dagli elettori e precise prescrizioni normative che imponevano la presentazione del disegno di legge per la nascita del nuovo Comune».

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«È per questo motivo che, per sostenere la richiesta del Consigliere Mercante di calendarizzazione e discussione del progetto di legge istitutivo del nuovo Comune, Di Carlo avvierà uno sciopero della fame. Al tempo stesso - concludono - verrà presentato un esposto alla Procura della Repubblica per verificare la configurazione del reato previsto dall'art. 294 del codice penale che punisce l'attentato contro i diritti politici del cittadino».