l'inchiesta
Madre e figlio uccisi a Pescara, l'assassino si difende: "Volevano rapinarmi, mi hanno aggredito e ho reagito"
Il duplice omicidio in via Tibullo. L'assassino si era trasferito da pochi giorni nella casa del ragazzo polacco ucciso con la madre: "Mi hanno aggredito perché volevano il mio portafogli". L'assassino e la giovane vittima avrebbero assunto droga prima del litigio
PESCARA. Sono forse una quarantina le coltellate inferte dall'ucraino Maksym Chernysh ad Arkadiusz Miksza di 22 anni e a sua madre Krystyna di 54, entrambi polacchi. È quanto emerso dalla seconda ispezione cadaverica eseguita oggi dal medico legale Ildo Polidoro. La donna sarebbe morta a causa delle coltellate - i colpi letali sarebbero quelli al collo -: secondo una prima ricostruzione, la donna è stata aggredita sul pianerottolo, mentre bussava e suonava al campanello, spaventata di quello che stava accadendo a suo figlio, mentre il ragazzo, colpito da fendenti e bastonate, avrebbe riportato una deformazione del cranio. Nell'abitazione i carabinieri del Nucleo investigativo, agli ordini del maggiore Massimiliano Di Pietro, hanno trovato parte del manico della mazza da baseball che si sarebbe spezzata nella violenta aggressione. L'arma, usata dal 26enne ucraino per colpire il polacco, era stata ritrovata ieri, nella borsa abbandonata in strada dall'omicida durante la fuga.
Il cane Rex. Secondo quanto raccontato oggi da uno dei residenti della zona, la borsa sarebbe stata trovata dal cane di un giovane tra le auto parcheggiate vicino alla palazzina di via Tibullo, un pastore tedesco di nome Rex. "Dapprima ho visto il mio cane seguire delle tracce di sangue, poi a un certo punto si è fermato accanto a un borsone e ha cominciato ad abbaiare". E' stato il suo abbaiare continuo a insospettire gli investigatori che erano sul posto, mentre il padrone del cane quasi non credeva al fiuto del suo Rex. "Anche se è un cane di razza, è stato abbandonato all'età di 4 mesi", racconta ancora G.S. "Sembra che sia nato con una malformazione che lo renderebbe poco perfetto, ma per me questo cane resta eccezionale. E me lo ha dimostrato".
In ogni caso, a chiarire definitivamente le cause della morte di madre e figlio sarà l'autopsia. Intanto proseguono gli accertamenti e i rilievi dei carabinieri del Ris all'interno dell'abitazione di via Tibullo in cui si è consumata la tragedia. Da una prima visione delle tracce presenti sulla scena del crimine, a quanto si è appreso, emerge che la donna sarebbe stata aggredita davanti alla porta, quando era in procinto di entrare in casa. Maksym Chernish, reo confesso del duplice omicidio, temeva di essere rapinato dai due. Il duplice omicidio è avvenuto domenica 24 gennaio a Pescara all’interno dell’abitazione del polacco dove l’omicida si era trasferito per qualche giorno. Prima della tragedia l'assassino avrebbe assunto metadone e marijuana e il giovane polacco eroina e cocaina. Secondo gli inquirenti, proprio le questioni legate alla droga potrebbero essere all’origine del litigio nella mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25.
Le ferite riportate dall’omicida, cioè lacerazioni dei tendini di una mano, secondo il medico legale Polidoro, sono compatibili con lesioni da difesa. Le armi utilizzate sono uno o più coltelli e una mazza da baseball. Stando a quanto emerso dall’ispezione cadaverica, il giovane polacco è stato colpito da almeno due bastonate al capo e da fendenti ritenuti non letali, mentre la madre è stata uccisa da diverse coltellate, tra cui una piuttosto seria al collo. Il ferimento della donna sul pianerottolo farebbe però cadere la tesi della difesa. Saranno gli esami dei carabinieri del Ris a ricostruire con precisione la dinamica del duplice omicidio e a capire chi è il vero aggressore.
L’omicida, infatti, ha sostenuto di essere stato aggredito per primo mentre stava armeggiando con il mouse da computer rotto. La situazione sarebbe poi degenerata. La donna, che conviveva con un uomo nel centro cittadino di Pescara, è arrivata in via Tibullo al culmine del litigio. Il reo confesso ha detto di essere stato colpito dalla donna e di aver reagito. L’ucraino è quindi fuggito, portandosi via tutte le sue cose e le armi utilizzate. Durante il tragitto ha abbandonato in strada un borsone contenente, tra le altre cose, la mazza e un coltello, e si è nascosto nel locale caldaie di un condominio, dove è stato catturato.
L’omicida aveva con sè anche un altro coltello e un zainetto contenente effetti personali e il portafogli del polacco. La dinamica dei fatti potrebbe essere chiarita dai risultati del sopralluogo dei carabinieri del Ris sulla scena del duplice omicidio.
I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal questore di Pescara, Paolo Passamonti, dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Paolo Piccinelli, dal comandante del nucleo investigativo dei carabinieri, il maggiore Massimiliano Di Pietro, dal dirigente della squadra mobile, Pierfrancesco Muriana.
«Violenza e crudeltà espresse in maniera inaudita, scena del crimine degna di un film splatter, con sangue dappertutto», hanno commentato gli investigatori.
Ecco le dichiarazioni del colonnello Piccinelli.
E le dichiarazione del dirigente della mobile Muriana.
Le indagini e le operazioni che hanno portato all’arresto dell’omicida sono state condotte congiuntamente da polizia e carabinieri; le attività successive spetteranno ai militari dell’Arma. In giornata saranno effettuate le autopsie sui corpi delle vittime. Intanto oggi, lunedì 25 gennaio, alle ore 16.30, i carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) hanno raggiunto via Tibullo per eseguire tutti gli esami ematici e dattiloscopici utili a ricostruire con precisione la dinamica del duplice omicidio. Ecco il loro arrivo nel video di Giampiero Lattanzio.
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