Omicidio di Vasto: sciacalli nei guai, il web reagisce

Facebook diviso da una marea di commenti alla notizia della denuncia di chi ha istigato all’odio: «Fanno bene i genitori, troppo odio verso questo ragazzo, anche dopo morto»; «Adesso devono rastrellare pure gli anziani nei bar, che stamane davanti agli articoli ne dicevano di cotte e di crude»

VASTO. «Iniziate a denunciare pure tutte quelle trasmissioni televisive che istigano all’odio, ti portano allo strazio, la cosiddetta Tv del dolore... Ah no, lì ci andate a fare le ospitate, giusto. Siamo al decadimento più che totale». Dice così Matteo Chiulli e su Facebook, commentando la notizia della denuncia degli istigatori che sul web hanno “coltivato” l’odio di Fabio Di Lello, fino al tragico epilogo. L’ondata di reazioni è vasta: «Certa gente», scrive invece Davide Barone, « deve assumersi le proprie responsabilità per aver scritto certe cose a dir poco vergognose». Per Paola Eva, «in questo mondo puoi fomentare quello che vuoi ....tutto sta a chi e cosa trovi...I semi nel terreno fertile, germogliano...sui fatti in oggetto non mi esprimo di certo. La vicenda era sotto gli occhi di tutti quindi forse si poteva intervenire prima»? Per Tullia Di Bartolomeo, «era ora... addirittura pagine create x sputare odio su un defunto..devono chiudere ed essere perseguiti come quelli che cantavano ha fatto bene». Sono «disumani», per Maria Sciasci, coloro che hanno detto «ha fatto bene io avrei fatto lo stesso... Ma come si può parlare così... Pura cattiveria in che società viviamo».

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Secondo Eliana Lilly Ucci «il lutto è un qualcosa di indescrivibile. ...è come un anestesia per intervento chirurgico, non sei padrone delle scelte...ma dovrebbero essere gli altri a prendersi cura di quella mente che ha un dolore insopportabile». Paola Morgante scrive: «E così tutti coloro che hanno voluto a tutti i costi dare una loro interpretazione dei fatti e giustificare il gesto, persino in nome dell’amore, per un po’ resteranno in silenzio, si spera, almeno». Secondo Orietta Tatasciore «i webeti devono prendersi la responsabilità di quello che scrivono e pensare alle conseguenze.», e Daniela Angeloni scrive che «nessuno si può permettere di giudicare su tantissimo dolore e tantissime lacrime». E poi c’è la reazione critica di Manuela Pantanella. «Dunque ora», scrive, «denunceranno il web. Allora devono rastrellare pure gli anziani nei bar, che stamane davanti agli articoli ne dicevano di cotte e di crude». Per Annamaria Di Marcoberardino «il web è relativo, non riesce a modificare un"indole già preesistente». Secondo Assja Graziano «il problema di fondo è che troppa gente sfoga su facebook le proprie frustrazioni. Mi capita spesso di leggere commenti aberranti a certe notizie, o di assistere a insulti feroci tra persone che hanno opinioni opposte...questa ferocia verbale mi fa paura, ci si offende come se niente fosse,non si ha più rispetto delle opinioni altrui e soprattutto ogni occasione è buona per mettere alla gogna qualcuno....dove finiremo con questo andazzo? Non stiamo tornando al medioevo, ma alla preistoria !!! Fanno benissimo,è una vergogna inaudita quello che è stato scritto e che alcuni continuano a scrivere sulle pagine fb dove si applaude all’omicidio di Italo! Dovrebbero vergognarsi tutti».

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Per Nicoletta Di Salvo «fanno bene i genitori, troppo odio verso questo ragazzo, anche dopo morto». Forte l’osservazione di Stefan Mar, che definisce l’Abruzzo «peggio delle tribù islamiche afghane, con vendette e faide familiari. Un incidente stradale tragico purtroppo può capitare a tutti, possiamo quindi essere uccisi per il diritto delle faide abruzzesi quindi? Secondo Sara Alessandrini «Vasto verrà scoperchiata come un vaso di Pandora...ahia...poveretti». Più drastico Massimiliano Pagliara, che dice «Chiudete i social.. cibo per repressi». Simone Milano invita a dire «basta a odio è giustizialismo. Facciamo lavorare le autorità preposte». Anche Monia Di Silvestre dice «smettetela di fomentare odio. Ecco poi cosa succede....che tristezza»!  Angelo D’Onofrio sostiene che «per rispetto delle persone che non ci sono più e per i familiari delle persone decedute io direi solo dì pregare e chi ci sia più amore. Evitando post e trasmissioni televisive. R.i.p. per le due vittime». Manuel Russo dà un consiglio: «Mi raccomando, per i leoni da tastiera,cancellate tutto», e Fabio Stante conclude dicendo: «questa società ci vuole inermi e muti».

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