le indagini

Pescara, catturato il sequestratore dell’assessore

In carcere Giampiero Ferrone, 49 anni. Aveva minacciato con la pistola e derubato di 100 euro l'amministratore comunale di Cepagatti Tiziano Santavenere, costringendo il politico a portarlo in auto a Rancitelli

PESCARA. Aveva aggredito l'assessore per estorcergli dei soldi, e poi lo aveva costretto ad accompagnarlo, in auto, da Cepagatti a Pescara. E' finito in manette Giampiero Ferrone, 49 anni, di Cepagatti. Lo hanno arrestato nella giornata di ieri i carabinieri della compagnia di Pescara, che erano già sulle sue tracce praticamente da subito, da quando si era verificato l'episodio circa una settimana fa.

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Una serata da incubo per Tiziano Santavenere, 64enne assessore comunale di Cepagatti, delegato a Manutenzioni, sport e manifestazioni non è stato così semplice gestirla. L'amministratore era stato avvicinato dall'uomo nei pressi del castello Marcantonio con la richiesta di soldi. Cento euro, ma soprattutto una pistola in mano e l'imperativo a salire immediatamente in auto. Un vero e proprio sequestro di persona. Ferrone si era fatto consegnare il denaro e poi in auto si era fatto accompagnare da Santavenere a Pescara, in via Orione, nel quartiere di Rancitelli. Qui, i due si erano separati. Ferrone era andato via non prima di avere minacciato ulteriormente l’assessore, che il giorno dopo aveva denunciato l’accaduto ai carabinieri.

I militari nella giornata di ieri hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip del tribunale di Pescara e Ferrone risponderà adesso dei reati di rapina e porto d'armi abusivo. Il 49enne è stato rinchiuso nel carcere di Pescara in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Secondo il sindaco di Cepagatti, Sirena Rapattoni, episodi simili si sarebbero verificati più volte in passato, con protagonista la stessa persona. Spesso la situazione di bisogno è degenerata in atteggiamenti violenti e minacce. «Siamo molto addolorati per quanto è accaduto a Santavenere che ha vissuto davvero un brutto momento trovandosi faccia a faccia con una persona armata e in evidente stato di alterazione», aveva detto il primo cittadino commentando l'accaduto, «ed esprimiamo anche la nostra vicinanza ai familiari, che sono giustamente preoccupati per quanto è successo. L’amministrazione comunale si è prodigata più volte per aiutare l’uomo, ma le minacce sono andate avanti fino all’episodio dell’altra sera».

Sembra infatti che dal Comune i tentativi di aiuto siano stati più di uno, ma nella serata del 15 luglio Ferrone ha deciso che le cose dovessero andare diversamente, e così ha atteso l'assessore fuori dalla casa comunale e fuori dell'orario di lavoro.

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