Pescara, di nuovo caos in via Battisti: una denuncia per il rumore

Scade l’ordinanza che impone la chiusura all’1,30, ma il Comune non interviene. Via ai controlli dell’Arta dopo la protesta dei residenti: «Siamo abbandonati»

PESCARA. Torna il caos di 6 mesi fa nelle notti di via Cesare Battisti e piazza Muzii. Lo denunciano i residenti che hanno fatto partire la prima denuncia per il rumore troppo alto proveniente da un locale. Un esposto, inviato ai vigili urbani, che ha fatto già scattare i primi controlli di Arta e Asl: adesso, se i limiti fossero stati superati, la Asl potrebbe proporre al sindaco Pd Marco Alessandrini di sospendere l’attività del locale che non ha rispettato i vincoli e, parallelamente, si aprirebbe un fascicolo in procura. Sarebbe la prima volta nel quadrato della nuova movida.

E questo fine settimana, in centro, non ci saranno regole: l’ordinanza del Comune risalente al 1° ottobre scorso per imporre la chiusura dei locali all’1,30 e lo stop agli alcolici in strada è scaduta e non è stata rinnovata nonostante i solleciti dei residenti: «Non abbiamo avuto risposta dal Comune», dicono.

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Musica nei locali, grida dalle scale del mercato, rumori per la pulizia dell’area: nei fine settimana, in via Battisti, si dorme solo dalle 4. «È sconcertante la disattenzione palesata dall’amministrazione rispetto alle sofferenze dei residenti della zona piazza Muzii», dice il comitato di cittadini Tranquillamente Battisti, «dopo 6 mesi di effetti di un’ordinanza che si potrebbe definire sperimentale, ora l’occasione è buona per sedersi e vedere come migliorare. Si, perché continuano a esserci sporcizia e rumore».

Con la primavera, la movida torna a due facce: «Dopo un periodo di minor disagio favorito dal clima prettamente invernale, sono tornati i weekend di delirio come quello appena trascorso», raccontano i residenti, «sono ricominciati i cori da stadio di ogni genere e le urla. Non c’è più alcun rispetto del divieto di bivaccare sulle scale del mercato, tant’è che hanno fatto la ricomparsa tamburi e chitarre nel cuore della notte che hanno reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Le strade al termine della nottata di bagordi sono una pattumiera, completamente invase da bicchieri e bottiglie abbandonati ovunque, tant’è che si rende necessario l’intervento di Attiva ogni sera del fine settimana con almeno 3 operatori e una spazzatrice, i cui costi gravano sulla collettività. Ma dietro le pulizie», proseguono gli abitanti, «non c’è solo il problema dei costi perché il disagio più grosso è quello del rumore». I residenti raccontano che non ce la fanno a dormire: «Attiva interviene molto dopo la chiusura presunta dei locali, cioè intorno alle 2 di notte e porta avanti le operazioni di pulizia anche oltre le 3 con un livello di rumore immesso fuori dalle nostre finestre che supera gli 80 decibel e picchi oltre i 100. Valori che a quell’ora sono fuorilegge per chiunque se si tiene conto che, stando al Piano di classificazione acustica adottato dal Comune ai tempi dell’amministrazione Albore Mascia, nella nostra zona il limite del rumore tra le 22 e le 6 è di 55 decibel. È il momento di valutare un intervento diverso e differito magari nelle prime ore diurne. Inoltre, è il caso di prendere in considerazione una limitazione sulla possibilità di portate le bevande in giro per la città, per evitare di ritrovare portoni e auto imbrattati dalle bevande e poi si semplificherebbero le operazioni di pulizia. Tutto ciò non giova né a noi residenti né agli esercenti che si vedono vanificato il sacrificio di chiudere all’1,30 se poi la quiete arriva alle 4».

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