Pescara, i dubbi delle categorie sulle opere di Mascia

Camera di commercio, Cna e Confesercenti: basta annunci, attendiamo l'avvio dei lavori

PESCARA. Camera di Commercio, Confesercenti e Cna non credono al piano da 196 milioni di euro annunciato dall'amministrazione comunale guidata da Luigi Albore Mascia, ma sperano che possa concretamente realizzarsi per ridare ossigeno all'economia locale. Gli interventi, previsti nel piano triennale delle opere pubbliche, prevedono lavori già in programma da due anni, come la riqualificazione dell'area di risulta (80 milioni di euro), i parcheggi interrati alla Madonnina (11 milioni e 323 mila euro) e in piazza Primo Maggio (15 milioni e 687 mila euro), il ponte nuovo (13 milioni e 100 mila euro) e il mercato coperto di piazza Muzii (500 mila euro). Tra le nuove, i parcheggi all'ex Fea (6 milioni e 874 mila euro), il parco nord (1 milione e 400 mila euro) e il rifacimento di piazza Italia (1 milione).

«Se uno dice di investire cifre così alte», afferma Daniele Becci, presidente della Camera di Commercio, «mi fa solo piacere, ma vista la situazione attuale, si avranno benefici quando partiranno effettivamente i lavori. In altre parole attendiamo che questo annuncio arrivi a conclusione, ovvero quando si faranno gli appalti. Credo che il valore aggiunto di una amministrazione sia quello di riuscire a spendere il denaro a disposizione. Il giudizio su questa giunta comunale si concretizzerà quando i cittadini saranno chiamati nuovamente a esprimere un voto».

Scettico appare anche Gianni Taucci, direttore della Confesercenti: «Prima di tutto c'è da dire che gli imprenditori credono molto poco alle promesse degli amministratori. Però, se è vero che vogliono mettere in atto quelle opere, si dovrebbe fare un piano per realizzarle non contemporaneamente, ma in più fasi e soprattutto non solo nel periodo elettorale. Ci aspettiamo tempi certi di inizio e fine lavori e che questi annunci non rimangano solo promesse come già accaduto in passato». Per Taucci sono tre le opere che vanno realizzate al più presto: «I parcheggi sono necessari per agevolare l'ingresso delle persone all'interno del centro cittadino, in modo da aiutare anche il commercio; Il ripascimento delle spiaggia di Porta Nuova va organizzato per tempo e non all'ultimo minuto come accaduto in passato; Il dragaggio va portato a termine subito, perché ha già creato troppi danni ai settori della pesca e del turismo».

Il direttore della Cna, Carmine Salce, auspica che il piano delle opere pubbliche sia effettivamente realizzato: «Credo che per il bene dell'economia pescarese, sarebbe auspicabile se ripartisse un serio piano delle opere pubbliche. Spero solo che non resti, come al solito, un mero annuncio. D'altra parte chiediamo da tempo di rimettere in piedi un piano di lavori pubblici, che possa dare una boccata d'ossigeno all'economia». Salce auspica anche che la realizzazione sia immediata: «L'importante è che queste opere non vengano terminate in dieci, quindici anni. Per far questo è necessario trovare i fondi, per evitare che questo programma resti solo un sogno».

All'annuncio dei 196 milioni di euro di opere pubbliche, risponde polemicamente anche Moreno Di Pietrantonio, capogruppo Pd in consiglio comunale: «L'anno scorso, su 146 milioni di annunci, ne sono stati realizzati appena 7. Con una maggioranza che ogni anno a malapena riesce ad approvare il bilancio fuori tempo massimo, aprile o maggio, questa amministrazione non è in grado di realizzare quello che continuamente annuncia. Purtroppo per Pescara e per i pescaresi, continua di anno in anno l'amministrazione dei sogni, dei proclami e del nulla di fatto. Ci si permette però ancora di prendere in giro i cittadini continuando a fare proclami inutili che non verranno mai realizzati per incapacità di programmazione, di realizzazione e di scelte prioritarie. Ciò che salta agli occhi in questo piano triennale», conclude Di Pietrantonio, «è l'ulteriore previsione di finanziamento di 350 mila euro per Pescara Città dello Sport, che vanno ad aggiungersi ai 110 mila già spesi inutilmente, tutto questo a fronte di una città che sta andando in declino».

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