Pescara, il mare è ancora inquinato in 300 metri di litorale

Colibatteri elevati in via Balilla e nel fiume, ma sono pochi i punti controllati

PESCARA. Due dati favorevoli su tre: si concludono con questo risultato le prime analisi dell’anno per il mare di Pescara. Tutto bene sul litorale sud, mentre su quello nord si registrano ancora problemi. Nell’unico punto esaminato, cioè il tratto all’altezza di via Balilla dove più volte in passato sono emerse forti criticità, sono stati trovati valori dei colibatteri più di due volte al di sopra dei limiti fissati dalla legge per la sicurezza dei bagnanti. Promossi a pieni voti, invece, gli altri due punti esaminati a sud: all’altezza del teatro D’Annunzio e nella zona antistante Fosso Vallelunga. Per l’amministrazione comunale si tratta di dati positivi che fanno ben sperare per la prossima stagione balneare.

Ben diversa la situazione del fiume, che appare ancora gravemente malato. Le analisi hanno evidenziato la presenza di un gran numero di colibatteri, ben oltre il doppio del limite fissato per gli scarichi fognari.

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VIA BALILLA OFF LIMITS. Ma ora interessano soprattutto i dati del mare. Le prime analisi dell’anno hanno evidenziato ancora criticità sul litorale nord. Tuttavia i tecnici dell’Arta, in base alla richiesta avanzata dal Comune, si sono limitati a controllare solo un punto a nord, all’altezza di via Balilla, cioè nel tratto risultato spesso inquinato negli anni scorsi. Quindi, non è possibile sapere quali sia le condizioni del resto del litorale. Fatto sta che anche all’altezza di via Balilla, nei prelievi effettuati il 13 marzo scorso, sono state trovate 320 unità per cento millilitri d’acqua di enterococchi, contro il limite da non superare di 200 e ben 1.374 unità di escherichia coli, contro il tetto massimo tollerabile di 500. Con questi dati, se la stagione turistica fosse già cominciata, il Comune sarebbe costretto ad emanare un’ordinanza per vietare la balneazione.

Decisamente più pulita l’acqua sul litorale sud. All’altezza del teatro D’Annunzio sono state registrate 68 unità di enterococchi e 53 di escherichia coli. Valori conformi a quelli prescritti dalla legge anche nella zona antistante Fosso Vallelunga, dove l’anno scorso il sindaco era stato costretto più volte a vietare la balneazione per i valori ben al di sopra dei limiti. Ebbene in quel punto, il 13 marzo scorso, sono risultate 35 unità di enterococchi e 53 di escherichia coli.

leggi anche: «L’amministrazione comunale sta sbagliando, questi valori non sono positivi» «I risultati di queste analisi non sono positivi, l’amministrazione comunale mi sembra troppo ottimista». A parlare così è Augusto De Sanctis, esponente del Forum abruzzese dell’acqua

FIUME COME UNA FOGNA. Nel corso delle prime analisi dell’anno, nel fiume Pescara non sono stati registrati i picchi di inquinamento dell’anno scorso, quando i valori dei colibatteri avevano oltrepassato addirittura un milione di unità. Ma il corso d’acqua che attraversa la città continua ad essere una fogna a cielo aperto. Lo dimostrato i dati delle analisi. A cento metri a monte dello scarico del depuratore, sono emerse 12.000 unità di escherichia coli, mentre a cento metri dalla foce il valore è persino aumentato fino a 13.000 unità. In pratica, l’acqua è risulta più inquinata dopo la depurazione. Un paradosso forse giustificato dal fatto che i prelievi sono stati effettuati dopo un periodo di pioggia, quando si verifica spesso un incremento dell’inquinamento dovuto agli scaricatori di piena collocati lungo i sistemi fognari.

«MA SONO DATI POSITIVI». Secondo il vice sindaco e assessore al demanio Enzo Del Vecchio, «i dati delle analisi del mare e del fiume confermano il trend positivo per ciò che riguarda la balneazione». «Una lettura attenta di questi dati», spiega Del Vecchio, «evidenzia la positività degli stessi ai fini della balneazione, in linea con gli ultimi dati elaborati nel corso della seconda parte della stagione 2016, ma segnano anche il rinnovarsi della criticità sul punto di via Balilla, che sconta la presenza della diga foranea e delle correnti di ritorno rispetto al deflusso delle acque del fiume. Infatti, i valori dell’escherichia coli lungo l’asta fluviale sono indicatori di un malessere».

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