Parenti delle vittime di Rigopiano con le maglie ricordo in aula questa mattina (foto G.Lattanzio)

PESCARA

Processo Rigopiano, in aula depistaggi e responsabilità

Gli ultimi passaggi prima della sentenza prevista per il 23 febbraio: il procuratore capo Bellelli e i sostituti Papalia e Benigni motivano le accuse anche sul ruolo del sindaco di Farindola

PESCARA. È ripreso questa mattina nel Tribunale di Pescara il processo sulla tragedia di Rigopiano (29 morti a causa di una valanga che travolse il resort il 18 gennaio 2017).

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L'udienza caratterizzata dalle repliche della pubblica accusa, in particolare il pm Andrea Papalia ha voluto fare delle precisazioni in merito alla parte relativa al depistaggio, mentre la pm Anna Benigni si è concentrata sulle responsabilità del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta accusandolo di essersi più preoccupato degl allevatori di pecore che degli ospiti del resort.

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 "Dobbiamo decidere a quale modello di riferimento devono ispirarsi i nostri amministratori, se il parametro è quello del consenso elettorale e delle buone relazioni con gli imprenditori del territorio allora vanno assolti tutti in questo Processo. Ma se il modello di riferimento è quello della responsabilità, della sicurezza e del benessere di un'intera comunità avendo il dovere di prevedere ogni forma minima di rischio come per altro ricorda la nostra Costituzione, allora in nome di essa spero che venga espressa una sentenza esemplare", è quanto affermato nella replica dal capo della procura di Pescara Giuseppe Bellelli.

La sentenza è prevista tra una settimana, il 23 febbraio.