blitz a civitaquana

Rapine in casa, nei paesi ora è emergenza

Centinaia di messaggi al sindaco Ciarfella dopo l'assalto dei banditi in casa. D’Andrea (Civitella): «Non hanno scrupoli». Lacchetta (Farindola): «Qui c’è sicurezza»

CIVITAQUANA. Torna il terrore furti nell'entroterra vestino. Gli episodi di violenza e le rapine messe a segno in una sola notte, quella tra lunedì e martedì, nell'abitazione del sindaco di Civitaquana, Angelo Ciarfella, e in quella del maresciallo dei carabinieri a Civitella Casanova, Nicola D'Angelo, non fanno di certo dormire sonni tranquilli a chi vive in quei paesi e nell’intera zona.

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Dalla casa del sindaco Ciarfella – ieri raggiunto da centinaia di telefonate e messaggi solidali di colleghi e cittadini che lo hanno commosso («Non me lo aspettavo», si è limitato a commentare) – i malviventi hanno portato via qualcosa come 100 mila euro tra oro, contanti e preziosi, mentre dalla casa del maresciallo di Civitaquana hanno portato via oro, vino e playstation. Le modalità con cui sono stati eseguiti i colpi, la ferocia nell'aggressione al sindaco di Civitaquana, bloccato a letto e pestato a sangue, e la sfrontatezza dimostrata dai banditi, preoccupano un po’ tutte le comunità, soprattutto quelle più piccole e che solitamente vivono una quotidiana situazione di pace. Preoccupato il sindaco di Civitella Casanova, Marco D'Andrea: «Vista la sfrontatezza e spavalderia dei ladri, che si sono spinti a rubare all'interno della casa a Civitella del padre del maresciallo dei carabinieri di Civitaquana e in quella del maresciallo stesso, mangiandoci pure», rimarca, «la gente chiaramente pensa a dei professionisti e non si sente affatto sicura. Questi vanno direttamente a casa del comandante dei carabinieri, praticamente si sentono onnipotenti, è chiaro che la cittadinanza è allarmata».

Secondo quanto ricostruito, ad agire la scorsa notte tra Civitaquana e Civitella Casanova sarebbero stati dei ladri esperti, dall'accento straniero secondo quanto raccontato dal sindaco Ciarfella. Non tutte le comunità però hanno intenzione di vivere nella paura e c'è chi, come il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, ha voluto trasmettere sicurezza alla propria comunità. «Tutti gli accessi al paese, così come gli edifici strategici, sono videosorvegliati e questo consente di monitorare continuamente il territorio, garantendo la sicurezza dei cittadini», ha tenuto a evidenziare. «ma certo le scene in stile "Arancia meccanica" raccontate e vissute in prima persona dal sindaco di Civitaquana di certo non lasciano tranquilli gli abitanti di tanti piccole paesi dell'entroterra vestino». Sui colpi a Civitaquana e Civitella stanno indagando i carabinieri della compagnia di Penne diretti dal capitano Alessandro Albano. I militari sono alla ricerca di tutti gli indizi possibili per poter risalire ai banditi.

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