I TARTASSATI

Semaforo trappola a Montesilvano, multe anche per il cambio corsia

La rabbia degli automobilisti costretti a fare ricorso contro il Comune. Cittadino sanzionato sei volte va dal giudice: la segnaletica è carente

MONTESILVANO. Sanzioni non soltanto a chi transita con il rosso. Sono numerose, infatti, le segnalazioni di chi è stato multato per aver imboccato la corsia di canalizzazione sbagliata all'ormai contestatissimo semaforo di Corso Umberto all’incrocio con via Adige. E mentre il caso della telecamera installata sull’impianto semaforico sarà discusso domani in consiglio comunale, cominciano ad arrivare i primi ricorsi. Sono tre le multe ricevute da un automobilista rappresentato dall’avvocato Giovanni Mangia, per non essersi incanalato nella corsia giusta e averla cambiata in prossimità dell’incrocio. Altre tre sono quelle in arrivo.

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L’uomo ha deciso, per questo, di presentare ricorso in opposizione al giudice di pace di Pescara contro il Comune di Montesilvano. L’udienza è stata fissata al 6 giugno. «Gli è stato contestato di non aver osservato gli obblighi imposti dalla segnaletica orizzontale. Sono tre le multe ricevute, ma ce ne sono altre tre in giacenza. È stata proposta formale opposizione per diversi motivi. Il primo problema è sicuramente l’insufficienza della segnaletica», spiega il legale. «Non c’è alcuna segnalazione della postazione di rilevamento per l’infrazione contestata. Dai verbali, infatti, si evince che le infrazioni sono state rilevate attraverso la telecamera posta sull’impianto semaforico, che però dovrebbe essere adibita al controllo di altro, ossia il passaggio con il rosso. La legge impone che le postazioni di rilevamento delle sanzioni debbano essere rese visibili attraverso apposita segnalazione, ciò sia per evitare l’effetto “sorpresa” con il rischio di frenature improvvise che possono mettere in pericolo la sicurezza della circolazione, sia per una funzione educativa».

L’avvocato rimarca un utilizzo improprio «del sistema di videosorveglianza in prossimità dell’impianto semaforico. Dovrebbe avere lo scopo di sanzionare il conducente che superi la linea di arresto con la luce rossa accesa e non chi erroneamente ha seguito una canalizzazione di corsia diversa dal senso di marcia per cui voleva proseguire. Il cartello che indica la presenza del controllo elettronico, tra l’altro scarsamente visibile nelle ore notturne, indica soltanto la rilevazione automatica delle infrazioni con semaforo acceso e non la rilevazione per la violazione della canalizzazione errata, che doveva essere contestata dagli agenti della polizia municipale». Mangia contesta la «carenza della segnaletica verticale che indichi la canalizzazione del traffico in diverse corsie direzionali. Ciò non consente al conducente di immettersi nella corsia desiderata, se non nell’imminenza del semaforo e della linea d’arresto, rendendo difficoltoso l’incanalamento nella stessa. Il conducente, non informato anzitempo della canalizzazione a corsie in prossimità del semaforo, ha incanalato quella errata».