Kalidou Koulibaly

PALLA AL CENTRO

Napoli grande assente nella lotta scudetto

Undici partite per certificare quello che un po’ tutti pronosticavano in estate. La lotta scudetto è riservata a Juve e Inter. O, per meglio dire, solo i nerazzurri possono tenere testa ai bianconeri che vincono il titolo da otto anni. Uno scenario che emerge nitido in questa prima parte di stagione. In classifica si è creato un vuoto alle spalle dei duellanti. All’appello manca il Napoli che ha sette punti in meno rispetto allo stesso periodo della passata stagione. Viaggia meglio in Champions, rispetto al campionato. La sensazione è che il gruppo stia esaurendo il proprio ciclo. E che dia il meglio in Europa dove trova più stimoli. Oggi è indietro in serie A proprio nella stagione in cui si aspettava qualcosa in più. Una frenata che non può essere certamente riconducibile agli episodi sfortunati. I mal di pancia di Insigne, le titubanze di Mertens e Callejon nel rinnovare il contratto alla lunga pesano sul rendimento della squadra. Più di certe decisioni arbitrali.
La Juve, invece, è imbattuta in Italia (ha due punti in meno della passata stagione) e in Champions (con tanto di qualificazione in pugno). Sta cercando di cambiare la mentalità a un gruppo che vince da otto anni per confermarsi ad alti livelli, nella speranza di migliorarli in Europa. L’Inter ha tre punti in più dell’anno scorso. L’effetto Conte dovrà illuminare il cammino dei nerazzurri alla distanza. La disponibilità della coppia gol più prolifica della serie A induce a pensare che possa tenere il passo dei bianconeri, fermo restando che la rosa è meno profonda. Va dato atto che alla partenza di un uomo gol, Mauro Icardi, è corrisposto l’arrivo di un attaccante, Romelu Lukaku, altrettanto prolifico. Nove gol finora, Conte sta trovando le risposte che auspicava quando ha puntato sull’ex Manchester United.
A ben vedere cambia il competitor della Juventus, si alza il livello medio della serie A, si rivede la Roma in zona Champions e il Cagliari sale fino al quarto posto, ma le polemiche sulle decisioni arbitrali tengono sempre banco. Anche adesso che la serie A è alla terza stagione con il Var. Doveva servire a eliminare gli errori più grossolani, come la goal-line technology. E, invece, in abbinata con le nuove regole dell’Ifab sta trasformando il calcio e mandando in confusione gli arbitri. Si rischia il caos, specialmente in Italia dove ci si divide su tutto e ogni episodio viene vivisezionato, diventando oggetto di contrapposizione.
All’estero il Var viene visto come un aiuto, non come la Cassazione che deve stabilire la verità. Non lo sarà mai.
@roccocoletti1.

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