Civitella del Tronto, scivola un fronte di trenta ettari: altri sgomberati a Ponzano

Il sindaco di Civitella: il movimento non si ferma, i tecnici dicono che per ora non si può fare niente. A Castelnuovo di Campli accordo con la Protezione civile per i primi lavori di messa in sicurezza

TERAMO. L’unica certezza è che non si ferma. Un fronte di trenta ettari avanza inesorabilmente sollevando strade, ingoiando case e vite di chi è costretto a lasciare tutto. Ieri altre venti sfollati che ai aggiungono ai cento dei giorni scorsi. Ma a Ponzano anche i numeri sono in drammatica evoluzione perchè altre case potrebbero essere sgomberate. Lo hanno ribadito ieri i tecnici del Cnr, il consiglio nazionale delle ricerche, e della Protezione civile.

TUTTO SI MUOVE. A dieci giorni dal primo cedimento nella frazione di Civitella del Tronto la frana continua inesorabilmente ad avanzare. Lo hanno confermato gli esperti del Cnr e della Protezione civile che hanno avviato i monitoraggi. «I tecnici ci hanno detto che per il momento non è possibile fare nessuna previsione», dice il sindaco Cristina Di Pietro, «dobbiamo aspettare almeno un paio di giorni per capire, grazie ai monitoraggi che sono stati avviati, come la frana continui ad avanzare. Fondamentale anche per capire che cosa stia succedendo in quella parte di centro abitato in cui gli edifici non sono stati sgomberati». E ieri, intanto, il primo cittadino ha firmato altre cinque ordinanze di sgombero. «La situazione si fa ogni giorno più drammatica», aggiunge, «ma purtroppo per il momento non possiamo fare niente perchè fin quando non avremo certezze tecniche non è possibile pensare a nessun intervento. Ma qui la gente è disperata e noi dobbiamo fare tutto il possibile per dare delle risposte che siano il più celeri possibili». A Ponzano, dove i vigili del fuoco hanno allestito una postazione, è arrivata anuna squadra di pompieri di Parma e anche ieri sono continuati gli interventi a sostegno della popolazione che deve recuperare gli oggetti lasciati nelle case abbandonate.

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PRIMI LAVORI A CAMPLI. E se a Ponzano per ora l’unica certezza è che la frana non si arresta, a Castelnuovo di Campli già nei prossimi giorni inizieranno i primi lavori per mettere in sicurezza il costone crollato. Così è stato deciso al termine dell’incontro che si è svolto ieri mattina tra il primo cittadino di Campli Pietro Quaresimale e i vertici della Protezione civile nazionale. Una decisione presa dopo che, al termine del sopralluogo di lunedì, i tecnici del Cnr hanno stabilito la gravità del cedimento ma anche la possibilità di intervenire da subito con delle opere di sostegno per mettere in sicurezza tutta l’area. «La soluzione c’è e nessuno si può tirare indietro», dice Quaresimale, «nell’incontro con i vertici della Protezione civile ci è stato detto di dividere l’intervento in due lotti. Il primo di tre, quuattrocentomila euro sarà finanziato dalla Protezione civile regionale mentre per il secondo la copertura finanziaria dovrà essere garantita dalla Protezione civile nazionale. Noi, intanto, avviamo il primo intervento che riguarda la messa in sicurezza alla base della frana. Per il secondo intervento presenteremo il progetto alla Protezione civile nazionale». Intanto nella frazione continuano gli sgomberi: ieri il sindaco ha firmato delle ordinanze per alcune attività artigianali che si trovano all’interno dei vecchi capannoni industriali dell’ex Farnesina. Verifiche sono in corso per altre due palazzine. Per ora gli sgomberati sono arrivati a 120. E ieri sera a Campli consiglio comunale sulle frane, a partire da quella di Paduli, con la presenza del governatore Luciano D’Alfonso.

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