Porta Romana. I proprietari bloccano l’operazione: «Vogliono nascondere danni mai risarciti»

Lotto zero, rivolta per un telone

Gli operai tentano di montarlo per coprire l'edificio più lesionato

TERAMO. Un gigantesco pannello per illustrare la Teramo del futuro ma anche per coprire la prima casa di Porta Romana, molto lesionata e in parte inagibile. Il tentativo di montarlo ha scatenato una rivolta spontanea. La rivolta è scoppiata alle 15, quando la titolare della tabaccheria all'angolo di Porta Romana, Carla Vallone, ha notato degli operai che per conto del Comune stavano montando sull'edificio di cui anche lei è proprietaria, dei perni, in alto, con una specie di elevatore.

«Hanno detto che era una decisione del sindaco», racconta, «io ho risposto loro di fermarsi, che stavano intervenendo su una proprietà privata senza autorizzazione». In breve si è radunata una piccola folla, fatta di curiosi e di proprietari di case lungo il corso dichiarate inagibili. E' arrivato anche l'avvocato di un gruppo di sfollati, Vincenzo Di Nanna.

«Abbiamo constatato che volevano montare un enorme telone», spiega il legale, «che avrebbe coperto tutta la facciata, ci hanno detto su disposizione diretta del sindaco. Noi abbiamo subito detto che avremmo chiamato i carabinieri: lo stavano facendo su un edificio privato, senza autorizzazione dei proprietari. Avevano già piazzato tre dei quattro fittoni necessari. Tutti i proprietari hanno fatto notare che sembrava assurdo montare un cartellone pubblicitario del Lotto zero proprio su una casa fra le più danneggiate dagli scavi della stessa superstrada».

Alla fine i tecnici, vista la posizione ferma dei proprietari, hanno desistito. «Ci siamo arrabbiati un po' tutti», aggiunge Carla Vallone, «noi ancora non riceviamo il risarcimento dei danni e ora si pensa di nasconderli con un telone montato sulle nostre case piene di crepe». Nessun risarcimento, e non solo. L'Anas ha appena sospeso a uno degli sfollati, Fabrizio Ammassari, il pagamento dell'affitto della casa in cui abita dopo che la sua è stata dichiarata inagibile.

«L'Anas ha dichiarato risolto il contratto di locazione, peraltro solo nei suoi confronti: ad altri sfollati il canone viene pagato», spiega Di Nanna, «ora non paga l'affitto al cittadino che ha avuto coraggio di protestare». Ammassari è uno proprietari più attivi nella lunga vertenza con l'Anas. L'ente ha sospeso i pagamenti perchè sostiene che Ammassari ha vinto la causa per il riconoscimento dei danni condominiali. Ma è una sentenza di primo grado e l'Anas ha già fatto ricorso in Appello.

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