Migliora il bimbo colpito da meningite a Tortoreto

Scatta la profilassi antibiotica e la Asl invia più medici al distretto sanitario. Scuole ancora chiuse

TORTORETO. Meningite di origine batterica, ma di un ceppo meno pericoloso: a Tortoreto è cominciata la profilassi antibiotica per chi è entrato in contatto con il giovane studente colpito dalla malattia. Ad avviarla, dopo aver promesso l’invio di altri medici al distretto sanitario di via Isonzo, è stata ieri la Asl di Teramo attraverso una nota ufficiale con cui ha confermato la diagnosi di meningite meningococcica sul bambino di sette anni ricoverato all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona. Il piccolo, dopo essere arrivato venerdì sera in gravi condizioni nella struttura marchigiana dal pronto soccorso di Sant’Omero, nella giornata di ieri avrebbe cominciato a rispondere alle cure. La notizia del miglioramento delle condizioni è riuscita a trapelare nonostante il rigoroso rispetto della privacy imposto dall’ospedale Salesi, che ha negato notizie sullo stato di salute del paziente persino alle autorità comunali tortoretane. Le prime notizie ufficiali, riguardanti però solo la diagnosi, il sindaco Alessandra Richi ed il vice Massimo Tarquini le hanno ottenute dalla Asl di Teramo e solo nel pomeriggio, dopo diverse sollecitazioni. Tempi più lunghi del previsto, causati pare da un prelievo non andato a buon fine, che avrebbe rinviato di diverse ore la scoperta del ceppo di batteri all’origine della meningite. Una volta risolto l’inconveniente, i sanitari hanno potuto divulgare tutti gli adempimenti e le indicazioni utili per le famiglie e per le istituzioni.

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Si legge nella nota della Asl: «Aerazione dei locali, in particolare nelle condizioni di sovraffollamento. Chemioprofilassi preferibilmente entro le 24 ore dalla segnalazione, dei contatti stretti nei giorni precedenti l’esordio dei sintomi. La chemioprofilassi non è più indicata solo qualora siano trascorsi più di 14 giorni dall’ultimo contatto con il paziente. Il contatto stretto contempla le seguenti situazioni: conviventi, considerando anche l’ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza); chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del malato; soggetti che frequentano regolarmente (quotidianamente) il domicilio del paziente; le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli)». Nel documento non sono indicate particolari controindicazioni alla riapertura delle scuole per domani. Per questo gli amministratori comunali e la dirigenza scolastica hanno valutato la possibilità di evitare ulteriori chiusure dopo quella di ieri, ma nel pomeriggio il sindaco ha deciso di sospendere anche domani le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado spiegando che la decisione serve a «consentire l’ espletamento ed il completamento della prescritta profilassi».

Il documento della Asl ha in qualche modo rasserenato gli animi in città, dopo venti ore vissute nell’incertezza e nell’apprensione, soprattutto dai genitori dei compagni di classe dello studente colpito da meningite e di quelli che martedì scorso hanno partecipato alla festa di Carnevale in un locale. Dopo la segnalazione da parte del pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero del sospetto caso di meningite, avvenuta alle 18.43 di venerdì sera e immediatamente diffusa dal Comune di Tortoreto anche sui social network, infatti, in tanti hanno preso d’assalto i medici pediatri, il distretto sanitario di via Isonzo e le farmacie, tanto che alcuni medicinali usati per combattere la meningite erano diventati introvabili in città già nella prima serata, nonostante l’assenza di informazioni dettagliate sul caso. Una situazione di difficile gestione, che ha convinto la Asl a inviare più medici alla struttura sanitaria al confine con Alba Adriatica con lo scopo anche di offrire un punto di riferimento informativo per la popolazione.

Luca Tomassoni

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