Notaresco, Cirsu: rientra l’allarme sulla radioattività

Dopo i controlli di vigili del fuoco e Arta, la Regione pronta a riaprire l’impianto. Ma il sindaco chiede più verifiche

GIULIANOVA. Dopo sei ore di controlli da parte dei vigili del fuoco di Teramo l’allarme radioattività al Cirsu di Grasciano sembra essersi ridimensionato. Lo affermano il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura, che ha seguito i rilievi dei tecnici per tutta la giornata, e il dirigente del servizio ambiente della Regione Abruzzo Franco Gerardini. «Nessuna traccia di radioattività è emersa dai controlli iniziati venerdì e proseguiti nella giornata di lunedì in tutta l’area del Cirsu di Grasciano di Notaresco», ha detto Gerardini, «rientra quindi l’allarme e non appena avremo il verbale dell’Arta gli uffici della Regione provvederanno ad autorizzare il riavvio dell’impianto che arriverà al più tardi mercoledì».

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L’allarme era scattato in seguito ad una segnalazione dell’Arpa Lombardia che aveva riscontrato elevati livelli di radioattività su tre carichi provenienti dal Cirsu e destinati ad un inceneritore della provincia di Parma. L’Arta Abruzzo aveva a sua volta scritto alla Regione che giovedì scorso ha sospeso l’autorizzazione all’impianto. I rilievi, iniziati venerdì, sono stati realizzati dalle squadre dei vigili del fuoco di Teramo assistiti da un reparto specializzato arrivato da Roma, insieme ai tecnici dell’Arta. Lunedì mattina le operazioni sono state supervisionate anche dai carabinieri del Noe di Pescara. Sul caso radioattività il pm Luca Sciaretta ha già aperto un fascicolo. Mentre erano in corso le operazionil’ingresso del Cirsu era controllato da due pattuglie di carabinieri che hanno rimandato indietro numerosi carichi di rifiuti provenienti dai sei comuni aderenti al Consorzio. « Le rassicurazioni emerse in seguito ai controlli di questi giorni non sono sufficienti ad abbassare la guardia», dice il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura, «e dopo che avrò letto il verbale ufficiale che l’Arta invierà probabilmente domani, chiederò che vengano resi obbligatori i controlli dei rifiuti in entrata per evitare che si ripetano fatti gravi come questo». Con la sua richiesta il sindaco Di Bonaventura punta l’indice su una grave carenza della Regione che non ha ancora un protocollo di legge per i controlli dei materiali che entrano negli impianti di lavorazione dei rifiuti urbani, come conferma lo stesso Franco Gerardini: «Questo episodio ha dato alla Regione Abruzzo l’occasione per rafforzare alcuni aspetti autorizzativi per quanto riguarda la presenza di presidi ambientali adeguati per i rilievi iodometrici negli impianti di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Faremo infatti una revisione delle autorizzazione e ogni impianto dovrà dotarsi di un laboratorio interno per il controllo dei livelli di radioattività sui materiali che entrano per la lavorazione. Ogni impianto dovrà inoltre avere un’area specializzata per mettere in quarantena i veicoli su cui vengono riscontrate anomalie e dotarsi di una procedura adeguata per garantire la sicurezza dell’impianto e delle persone».

Mirella Lelli

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