Autostrade abruzzesi I sindaci tornano in piazza 

I primi cittadini chiedono i lavori per la messa in sicurezza e i pedaggi calmierati La manifestazione il 23 marzo sotto le finestre del ministero delle Infrastrutture

L’AQUILA. Stop alla tregua sulle questioni calde dei maxi pedaggi e investimenti per la messa in sicurezza dell’A 24/25. Questioni rimaste incagliate all’Unione Europea, dove la commissione ha rimandato a Roma, senza l’assenso dovuto, il nuovo Pef (il piano economico finanziario) per i mancati chiarimenti del governo Conte. I sindaci e gli amministratori di Abruzzo e Lazio delusi dal silenzio del ministro dei Trasporti, Paola De Micheli (Pd), sulla richiesta di incontro di alcuni mesi fa, e preoccupati per l’arenamento del Pef (3miliardi e 100 milioni), tornano ad affilare le armi per portare alla meta la battaglia, senza colori politici, avviata due anni fa.
SI MANIFESTA A ROMA. L’ora x per l’ennesima manifestazione di protesta sotto alle stanze del ministero dei Trasporti mirata a riportare nell’agenda della politica la soluzione definitiva per i pedaggi autostradali e gli investimenti per la messa in sicurezza dell’A 24/25, è fissata per il 23 marzo.
«Siamo sorpresi e sconcertati per il silenzio assordante del ministro», sostengono gli amministratori, «rispetto al mancato rispetto degli impegni assunti per la convocazione del tavolo istituzionale».
Nel faccia a faccia a ottobre, infatti, la titolare delle Infrastrutture De Micheli si era impegnata a riconvocare il tavolo con gli amministratori per il mese successivo. «A tutt’oggi, però», aggiungono, «nonostante i solleciti, la porta del ministero è rimasta chiusa». Ora sul Pef s’è abbattuta la mannaia dell’Europa: sindaci e amministratori, quindi, preparano la nuova “marcia su Roma”.
PROTESTA DEI SINDACI. «L’indifferenza del ministro alle istanze di sindaci e amministratori, ma soprattutto il mancato rispetto degli impegni assunti», dichiara Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, «lascia tutti perplessi e indignati. A questo si aggiunge la forte preoccupazione per la chiusura del Pef in Unione europea per il mancato riscontro da parte del Mit alle richieste di precisazioni. Siamo allarmati, non solo per la vicenda delle maxi tariffe, ma anche per gli effetti negativi in tema di sicurezza autostradale. Per questo torneremo a far sentire la nostra voce». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Castelli Rinaldo Seca. «Andremo fino in fondo”, afferma Seca, «per centrare l’obiettivo sicurezza e pedaggi equi sulle autostrade. Ci sentiamo un po' presi in giro per quel mancato confronto in sede ministeriale, quindi torneremo a farci sentire affinché il Ministro ci ascolti».
SBLOCCARE IL PIANO. L’obiettivo degli amministratori, sostenuti anche dai sindacati e dagli autotrasportatori, al di là di governi e titolari del ministero dei trasporti, passati da Graziano Delrio a Danilo Toninelli e ora a De Micheli, infatti, è sempre lo stesso: il via libera al Piano economico finanziario di Strada dei parchi, fermo all’anno 2014, con l’adozione delle tariffe autostradali calmierate e il via libera agli investimenti da 3 miliardi e 100 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’importante arteria che collega l’Abruzzo e il Lazio. «Abbiamo inviato al ministro dei trasporti un nuovo sollecito per l’incontro istituzionale», chiosa Alfonsino Scamolla, presidente del consiglio comunale di Pescina, «se non ci convoca a breve, torneremo a manifestare sotto il Mit il 23 di marzo, mettendo in atto tutte le forme di protesta necessarie per essere ascoltati. Non facciamo sconti a nessuno. Questa, sia chiaro per tutti, è una battaglia di civiltà e non di colori politici».