Bussi, la Regione nomina la commissione d’inchiesta 

Dovrà sbloccare i fondi, scoprire cause e responsabili dei ritardi per la bonifica Ha sei mesi di tempo per farlo. Ecco i consiglieri nominati dal presidente Sospiri

BUSSI SUL TIRINO. Prende il via la Commissione d’inchiesta sul sito inquinato di Bussi. Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, ha firmato il decreto con le nomine. La prima riunione terrà mercoledì 20 novembre per eleggere il presidente, che viene scelto tra un consigliere indicato dall'opposizione. «Ho dato massima priorità alla istituzione di questa commissione così come per tutti gli altri istituti di controllo e garanzia a servizio dei cittadini e del Consiglio regionale», dice Sospiri.
«Dopo il garante dei detenuti presto nomineremo anche il garante dell’infanzia. Per ciò che riguarda Bussi ho chiesto ai capigruppo di poter partecipare alle sedute della commissione in qualità di consigliere regionale. È un tema che mi sta molto a cuore, seguirò il dibattito che ne scaturirà cercando di offrire il mio contributo».
CHI C’È. I componenti della commissione, così come indicati dai gruppi consiliari, sono Luca De Renzis, Emiliano Di Matteo, Simone Angelosante e Fabrizio Montepara per la Lega; Daniele D’Amario per Forza Italia; Marianna Scoccia per l’Udc; Guerino Testa per Fratelli d’Italia; Roberto Santangelo per Azione Politica; Sara Marcozzi per il Movimento Cinque Stelle; Giovanni Legnini e Antonio Blasioli per la Federazione dei gruppi Legnini Presidente, Pd e Abruzzo in Comune.
I TEMPI. La durata della commissione d'inchiesta è di sei mesi, al termine dei quali sarà inviata una relazione a Sospiri e ai consiglieri regionali. Con la relazione la commissione può proporre al Consiglio iniziative e provvedimenti da assumere.
Nello svolgimento dell'inchiesta, la commissione può richiedere agli Uffici regionali, agli enti ed istituti da essa dipendenti e alle società partecipate dalla Regione, tutte le informazioni utili, senza che ad essa sia opponibile il segreto d'ufficio, e può altresì convocare persone che possano fornire informazioni utili al completamento dell'inchiesta.
GLI OBIETTIVI. Ecco i compiti della commissione: svolgere indagini per verificare l'esatto stato del procedimento, le attività svolte e gli interventi necessari a garantire nel più breve tempo possibile l'avvio e la conclusione degli interventi di bonifica e reindustrializzazione; accertare le motivazioni che impediscono l'avvio delle procedure di bonifica nonostante lo stanziamento dei fondi; effettuare una ricognizione degli atti e dei provvedimenti adottati e delle ragioni alla base del mancato avvio delle attività di bonifica a distanza di otto anni dalla norma che ne ha disposto il finanziamento e di sedici mesi dall'aggiudicazione della gara per gli interventi di bonifica; disporre l'acquisizione degli atti, le audizioni, ed ogni altra attività utile a tali accertamenti, ivi compreso verificare la disponibilità della somma di 1,5 milioni di euro che la Regione, su richiesta del ministero dell’Ambiente, ha impegnato per consentire la copertura dell'importo necessario agli interventi di bonifica; infine acquisire elementi in merito ad eventuali omissioni o inadempimenti che abbiano determinato l'attuale situazione di stallo.
MORASSUT. Tra le reazioni c’è quella del consigliere dem Blasioli. «Sono molto felice che la commissione sia partita, un pò di tempo si è perso, ma ci riuniremo questo mercoledì per iniziare il lavoro», dice, «mi impegnerò mattina e sera in questa commissione», prosegue. «Abbiamo già parlato con il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut per dare il via alle bonifiche: la Commissione farà bene, lo so. Bisogna dare il via almeno ai 48 milioni fatti mettere da Legnini per le discariche 2A/2B che però sono solo una parte del necessario. Nessuno sa dire quanto tempo e soldi ci vorranno, con un Comune come quello di Bussi in difficoltà. Ma porremo un occhio anche a Piano d'Orta. Insomma, quando metteremo il naso nelle cose, ne verranno fuori tante, saranno sei mesi di intenso lavoro», esclama il consigliere che conclude: «Ora ci dobbiamo aspettare una seria interlocuzione col ministero, andremo da Morassut il prima possibile: l'orgoglio regionale si trova anche in queste cose, siamo in ritardo, ora non bisogna strumentalizzare nulla ma lavorare sul serio». (c.s.)