I COSTI DELLA GIUSTIZIA

Cause troppo care, diminuiscono i ricorsi al Tar

Via all’anno giudiziario. Amicuzzi: desolante la rinuncia per motivi economici. Nel 2016 sono state emesse 625 sentenze a fronte di 799 istanze depositate

L’AQUILA. I ricorsi depositati al Tar dell’Aquila nel 2016 sono meno del 7 per centro rispetto a quelli dello scorso anno. Un dato che non è certo sfuggito al presidente del Tar Antonio Amicuzzi, e che è stato ben evidenziato nella sua relazione sullo stato della giustizia amministrativa nella regione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziaria.

CALO RICORSI Un aspetto, che a suo dire, va interpetrato come sintomo della crisi in cui ci si dibatte. «Il dato può essere letto», ha detto il magistrato, «sotto varie prospettive: quella ottimistica per la quale la diminuzione è conseguenza di un migliore, più tempestivo e legittimo esercizio dell’azione amministrativa e quella, forse più realistica, per la quale la diminuzione, come già avvenuto nel 2015, può essere stata influenzata dalla ormai risalente e quasi endemica crisi economica che rende difficoltosa la proposizione dei ricorsi giurisdizionali amministrativi per l’incidenza, spesso molto rilevante, come in materia di appalti, delle spese da sostenere soprattutto per il non marginale costo del contributo unificato di iscrizione». Del resto un ricorso per un ipotetico appalto da un milione costa 9mila euro. «E’ desolante», ha commentato, «che alcuni cittadini possano rimanere, loro malgrado, privati della possibilità di ricorrere alla giustizia per tutelare i loro interessi a causa di problemi economici».

ARRETRATO Amicuzzi ha elogiato magistrati e cancellieri che, pur lavorando sotto organico e spesso oltre gli orari di lavoro, hanno ottenuto degli eccellenti risultati. «Nonostante le avversità», ha detto, «il Tar è riuscito a migliorare anche nel corso del 2016 le risposte ad esigenze di giustizia». E ha citato il fatto che a fronte di ben 799 ricorsi definiti nel 2016 ne sono stati depositati 625. «Nostra ambizione», ha detto, «è di diminuire ulteriormente l’arretrato costituito da 2249 ricorsi formalmente pendenti».

RICOSTRUZIONE La ricostruzione ha un notevole peso nell’attività del Tar. «Anche nel corso dell’anno passato», si legge nella relazione, «la realtà locale ha evidenziato la sussistenza di varie problematiche, molte delle quali connesse con la ricostruzione nel cratere sismico, come il contenzioso sugli appalti pubblici, i ricorsi contro il silenzio delle amministrazioni a seguito di istanze di indennizzo per ricostruzioni e miglioramenti sismici nonché le correlate richieste di esecuzione del giudicato e di nomina di commissari ad acta dopo la declaratoria di illegittimità di silenzi».

PARCELLE «In proposito va chiarito», ha detto, «che le relative liquidazioni di cospicue parcelle hanno comportato la trasmissione da parte nostra di numerosi provvedimenti alla Procura regionale della Corte dei Conti». Il maggior numero di ricorsi riguardano ancora l’urbanistica e l’edilizia mentre sono in calo quelli fatti dai cittadini extracomunitari, e si prevede, però, un aumento del contenzioso in seguito all’incorporazione del Corpo Forestale nell’Arma dei carabinieri.

ENTI NEL MIRINO Il presidente ha messo in mostra la considerazione come ci siano diversi giudizi di ottemperanza a carico di enti. «Nel 2016», ha precisato, «i giudizi per l’esecuzione del giudicato sono stati 80 e hanno riguardato l’ottemperanza a sentenze. Si tratta di numeri ancora modesti se confrontati con quelli di altri Tar ma appare preoccupante la situazione di amministrazioni che non eseguono i giudicati tanto più ove si tratti di esborsi economici».

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