Cento anni di velocità: Coppa Acerbo e la Ferrari, nel 1924 l’inizio del mito 

Conto alla rovescia per il 13 luglio, giorno del centenario, tra gare e spettacoli Il fascino di una corsa senza tempo torna a vivere anche in una fiction

PESCARA. Era il 1924, un altro mondo, quando si correva la prima edizione della Coppa Acerbo, mitica gara automobilistica su un tracciato cittadino di 25 chilometri tra Pescara, Montesilvano, Cappelle sul Tavo e Spoltore. Cent’anni fa vinse un certo Enzo Ferrari al volante di una Alfa Romeo RL 3600/Targa Florio. Un giorno impresso nella storia d’Italia perché, dal traguardo di Pescara, nascevano due leggende: il mito della Ferrari e l’epopea della Coppa Acerbo, una corsa andata avanti fino al 1961. Si chiama “Cento anni di velocità” un’altra puntata di “31 minuti”, settimanale di approfondimento giornalistico di Rete8 in collaborazione con il Centro che va in onda questa sera alle ore 22.30 per la regia di Antonio D’Ottavio. Le riprese sono di Alberto Capo. Un viaggio nella storia attraverso le parole di Fabio Di Pasquale, teatino appassionato di auto d’epoca e presidente dell’associazione Old Motors, e i ricordi di piloti e proprietari di macchine leggendarie.
In occasione del centenario della Coppa Acerbo, Pescara torna indietro al tempo: il conto alla rovescia per il 13 luglio, data storica per l’automobilismo italiano, è già partito. E a premere lo start, insieme a Di Pasquale, c’era anche un campione di Formula 1, Jarno Trulli, che nel suo palmares vanta una vittoria sulla pista di Montecarlo.
L’idea di una gara automobilistica fu del ministro fascista Giacomo Acerbo, su suggerimento del conte Aliprandi De Sterlich: una corsa su una pista di oltre 25 chilometri dedicata a Tito Acerbo, il fratello del ministro ed eroe della Prima guerra mondiale caduto sul fiume Piave e insignito della Medaglia d’oro al valor militare. La Coppa Acerbo era una Formula 1 ante litteram per celebrare l’ebbrezza della velocità. «Quei piloti erano eroi», ricorda Di Pasquale. Si lanciavano fino a 300 all’ora su strade ridotte a mulattiere: contavano il talento personale e il coraggio sprezzante su un circuito fatto di rischi, a volte anche mortali. Abilità rare, come lo sguardo capace di scorgere un’insidia dietro una curva con quella frazione di secondo in anticipo che poteva trasformare un brivido di paura nell’applauso scrosciante della folla. Un po’ come accade oggi con il Gran Premio di Montecarlo, il tracciato della Coppa Acerbo si allungava sulle strade cittadine: nel 1950, sul “Chilometro lanciato” di via Vestina, tra Cappelle sul Tavo e Montesilvano, Juan Manuel Fangio raggiunse la velocità record di 310,3 km/h su un’Alfa Romeo 158. Una velocità incredibile, accarezzata grazie alle doti dell’intrepido Fangio, talento e sprezzo del pericolo. Su quella stessa strada, nel 1934, morì un predestinato, Guy Moll: il pilota francese fu protagonista di una violenta uscita di strada a 250 all’ora mentre, al secondo posto, stava inseguendo Luigi Fagioli su Mercedes. Durante un doppiaggio, la macchina sbandò, travolse una decina di alberi, attraversò un fosso e si schiantò contro una casa. Secondo un’inchiesta dell’epoca, l’auto del francese subì la sbandata per un’improvvisa raffica di vento laterale: una verità giudiziaria che però è ancora un mistero. Oggi, a Montesilvano, c’è una lapide nel punto in cui «l’audace giovinezza del corridore ebbe tragica fine».
Il fascino della Coppa Acerbo corre anche su Netflix, accanto alle serie da milioni di visualizzazioni: un documentario inglese con la regia di Leonardo Araneo è intitolato “The Acerbo Cup. Men, cars and modernity”. E adesso sono due i lavori cinematografici in lavorazione per ricordare il centenario del Circuito di Pescara. Il primo è un docufilm intitolato “100 giorni” per la regia di Daniel Vele che racconta gli eventi collegati alla manifestazione. Il secondo è “Scacco alla rondine”, una fiction ambientata negli anni ’30 che ripercorre i fasti che la città di Pescara viveva durante le gare della Coppa Acerbo. Una risonanza internazionale tanto che l’Alfa Romeo progettò un’auto da corsa dal nome Pescara e anche questa preziosissima vettura sarà sul set. Il primo ciak è stato dato all’Aurum; Pino Assorgi firma il soggetto ed è direttore di produzione; Fabio Marrone regia e sceneggiatura; Diego Mercadante direttore della fotografia; la protagonista è Alessandra Spada; gli altri attori sono Antonio Di Loreto e Aldo Mastrangelo. “Scacco alla rondine” è la rilettura di una corsa di auto d’epoca su strada in cui si raccontano sforzi, conflitti e strategie attraverso un'allegorica partita a scacchi tra la protagonista e i piloti che, rapiti dalla sua bellezza, vorrebbero soltanto conquistarla.
Domani e sabato, la marcia di avvicinamento al centenario della Coppa Acerbo prevede altri due appuntamenti di cartello: domani, tre auto del collezionista italo-americano Venanzio Fonte torneranno sul circuito di Pescara tra Spoltore e Cappelle, a partire dalla mitica Alfa Romeo che portò al successo Enzo Ferrari nel 1924. La strada diventerà un set cinematografico. Il giorno dopo ancora riprese al Convento Michetti di Francavilla e a Villa Obletter. La fiction dedicata alla corsa sarà proiettata durante la festa del 13 luglio.