Cisl: Chiodi deve insistere col governo

Il sindacato chiede più impegno contro il rischio di isolamento dell’Abruzzo. Preoccupanti i dati sul lavoro. Spina: va fatto un accordo sulle infrastrutture, come le altre regioni

PESCARA. «È necessario che il presidente Chiodi sappia cogliere il forte messaggio che viene dalla società civile abruzzese e scenda in campo con la determinazione necessaria, per evitare che la Regione resti emarginata nel contesto Nazionale». È l'appello lanciato ieri dal segretario regionale della Cisl Maurizio Spina durante la presentazione della ricerca sul mercato del lavoro e dell'economia regionale curato dall'ufficio studi Ciancaglini. Con lui l'economista Giuseppe Mauro.

Gli indicatori presentati dalla Cisl non sono positivi: la cassa integrazione aumenta mentre nel resto del paese diminuisce; sale il numero di persone in cerca di lavoro; e se i dati relativi alla disoccupazione scendono, è soprattutto grazie ai contratti stagionali, quindi a «cattiva occupazione». La previsione occupazionale per il terzo trimestre 2011 parla infatti di 3.290 unità, di cui però il 53,8% con contratti a tempo determinato, dunque stagionali e solo il 16,4% con contratti definitivi.

Un quadro preoccupante che spinge Spina a sottolineare che «l'Abruzzo necessita di certezze da parte del governo nazionale nell'erogazione di risorse per lo sviluppo e per le infrastrutture, anche se in questi ultimi giorni la nostra Regione non è rientrata nelle decisioni del Cipe sul Mezzogiorno. E' necessario che sia siglato un Accordo quadro sulle infrastrutture con il Governo nazionale che deve individuare le priorità regionali, già realizzate da altre Regioni».

Secondo il segretario della Cisl «sui giornali regionali si leggono dichiarazioni troppo tranquille sulla situazione della riduzione degli sprechi e delle inefficienze: si può e deve fare di più. Sulle riforme l'Abruzzo ha avviato una fase di riorganizzazione delle vecchie strutture, ma il nuovo assetto deve ancora venire ed i tempi di realizzazione sembrano essere troppo lunghi, come la riforma dei trasporti, che deve ancora essere realizzata, e quella delle Comunità Montane, che necessita di una nuova legge che affidi ad esse i servizi che i piccoli comuni aderenti, avranno sempre più difficoltà ad erogare per le loro comunità».

Spina sottolinea anche la carenza di risorse per lo sviluppo inserite nel bilancio regionale.

«Per questo abbiamo chiesto all'assessore Masci e al governatore Chiodi di accelerare la vendita degli immobili a partire da quelli dismessi dalle ASL per recuperare i 110 milioni dei Fas».

Non vanno meglio le cose all'Aquila, che dovrebbe rappresentare il cantiere più grande d'Europa, ma dove «la ricostruzione pesante non è partita mettendo in difficoltà il settore dell'edilizia».

Spina teme ora che le elezioni portino ulteriore staticità nelle scelte. «E' un lusso che non possiamo permetterci. E' arrivato il tempo di una forte iniziativa da parte delle forze sociali ed economiche, unitamente alla cittadinanza, per evitare che si perda altro tempo prezioso per l'Abruzzo».

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