Di Nicola: ecco i progetti che ho per il conservatorio 

Pescara, passaggio di consegne tra Fimiani e il nuovo presidente dell’istituzione «Ci apriremo all’esterno, ma il primo passo sarà la formazione del personale»

PESCARA. Aprire il conservatorio all'esterno, migliorare gli spazi di lavoro e con essi i servizi per docenti e studenti, potenziare la comunicazione, ma soprattutto lavorare sulla cultura amministrativa e istituzionale. Sono le grandi sfide che Maurizio Di Nicola ha posto per il prossimo triennio del Conservatorio Luisa D'Annunzio.
PASSAGGIO DI TESTIMONE. Ieri mattina nello storico palazzo Mezzopreti, il nuovo presidente dell'istituzione musicale pescarese si è insediato ufficialmente, raccogliendo l'eredità dall'uscente Enzo Fimiani, di fronte al direttore Alfonso Patriarca e a rappresentanti delle istituzioni, docenti e studenti. A firmare la sua nomina è stato il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che lo ha scelto in una terna di nomi avanzata dal Consiglio accademico. «Varcare i confini e i limiti classici sarà il tratto distintivo del triennio», ha annunciato il neo presidente. «Metterò il mio profilo e la mia esperienza a disposizione per portare il conservatorio oltre i confini cittadini, ricucendo una serie di relazioni interistituzionali».
STUDIO DEL PIANO. Classe 1976, professione avvocato, da giovanissimo studioso del pianoforte e da sempre appassionato di politica, Di Nicola ha ricoperto diversi incarichi alla guida di istituzioni culturali. Nel 2011 sindaco di Pescina e nel 2014 consigliere regionale, negli ultimi quattro anni ha rappresentato l'Abruzzo nel consiglio direttivo della Svimez (associazione per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno). Diverse le linee guide che caratterizzeranno il suo mandato, a cominciare dal miglioramento degli «spazi di questi edifici storici bellissimi, che deve condurre verso un benessere di qualità del luogo di lavoro». Tra i progetti già nella mente del neo presidente, l'introduzione di un servizio mensa in condivisione con l'Isia (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Pescara e la realizzazione di una sala registrazione «per adeguare e migliorare una serie di servizi interni al conservatorio». Ma la sfida più grande per l'istituzione di alta formazione artistica e musicale, nata nel 1922 e statizzata nel '69, è quella sul piano della cultura dell'amministrazione. «Oggi la decrescita e la crisi economica sono frutto dell'inefficienza burocratica della nostra pubblica amministrazione. La modernizzazione di qualsiasi pubblica amministrazione cammina sulle gambe degli operatori. Per questo, la formazione del personale è il primo passo». Il conservatorio di Pescara che conta 700 studenti, 104 docenti di ruolo e circa 15 a contratto, negli ultimi anni ha lavorato sull'innovazione dell'offerta formativa, sviluppata tra corsi accademici di primo e secondo livello, ma anche propedeutici, affiancando ai percorsi tradizionali formule sperimentali.
ANNIVERSARIO BEETHOVEN. In questo 2020, l'istituzione sarà impegnata in una serie di iniziative in occasione delle celebrazioni per il 250°anniversario della nascita del compositore Beethoven. «Questa istituzione è un'autentica eccellenza per l'Abruzzo, sotto tutti i punti di vista», ha commentato Fimiani «tuttavia le difficoltà da affrontare sono ancora tante, ma sono certo che il conservatorio è nelle mani giuste». «Questo è un conservatorio che vuole al tempo stesso coltivare la tradizione e innovarsi nei modelli didattici, nelle sfide e nella necessità di esplorare campi di gioco ulteriori» ha concluso Di Nicola «e tutti noi, da oggi, siamo chiamati a questo modello operativo».