Enrica, la nipote di Marcinelle commuove Bruxelles

Giovane mamma abruzzese racconta attraverso un progetto cross-mediale la storia della famiglia coinvolta nella tragedia

BRUXELLES. Concerti, mostre, rappresentazioni teatrali, festival, fiaccolate, dibattiti, e pubblicazioni, attraverseranno l’Europa da Lampedusa a Marcinelle per commemorare il 60° anniversario della catastrofe in cui morirono 262 minatori, 60 dei quali abruzzesi. E in occasione della presentazione del calendario delle iniziative culturali, ieri una giovane mamma abruzzese ha commosso e incuriosito il cenacolo culturale di Bruxelles, riunito sotto l’egida dell’Istituto italiano di cultura, con il progetto “La nostra Marcinelle. Voci femminili”.

Anniversario Marcinelle, Enrica commuove Bruxelles
"Abbiamo dato vita a una rappresentazione per dare voce alle donne, perchè gli uomini sono venuti a mancare. Ci sono volute tre generazioni per assorbire il dolore di questa tragedia". Si è svolta nell'ambasciata italiana di Bruxelles la commemorazione del 60° anniversario della tragedia di Marcinelle nella quale morirono 262 minatori, tra cui 60 abruzzesi. Tra i parenti delle vittime anche Enrica Buccione, il cui intervento ha emozionato tutti. (video di Chiara Morelli)http://bit.ly/22mEbx7 

Presenti l’eurodeputata Silvia Costa, presidente della commissione Cultura ed educazione del Parlamento Europeo, ed Elio Di Rupo, già Primo ministro del Belgio, oggi sindaco di Mons, Enrica Buccione, 34 anni, nipote di una delle 60 vittime abruzzesi, ha preso la parola con la voce velata dalla commozione, davanti ad una platea di oltre 150 persone, per raccontare il senso del suo progetto di comunicazione cross-mediale, che prende forma attraverso la mostra fotografica innovativa delle opere di Max Pelagatti, e un libro dal titolo “Il bosco dei ricordi: l’altra Marcinelle”. Forme diverse per dare voce alla storia della sua famiglia, le cui radici restarono intrappolate nella miniera del Bois Du Cazier, la mattina dell’8 agosto 1956. L’evento è stato ospitato dall’ambasciatore italiano Vincenzo Grassi.

Enrica è oggi è vice-presidente dell’Associazione Elle Elle - Lingua e Linguaggi, fondata con la sorella, autrice del libro. Il suo è un progetto intimo che rappresenta un omaggio alle donne della famiglia da parte di due sorelle. Una visione al femminile di una tragedia tutta maschile. La nonna, le zie, la madre, alla morte del nonno Cesare Di Berardino, tornarono in Abruzzo dove scelsero di conservare nel silenzio il dolore di quella vicenda. Una tragedia che ha distrutto famiglie e la speranza di costruire un futuro migliore.

Le stesse donne a Marcinelle vissero nella miseria dei sobborghi addossati alle miniere, dove cercarono di offrire una costruita normalità, fatta di canzoni, dolci e racconti. Scavavano non nelle miniere, ma nel quotidiano, per trovare aspetti positivi e valori da tramandare ai figli. Donne che cercavano di illuminare, cioè che si ingrigiva con il carbone.

«Valori che sono arrivati a me e che non voglio disperdere», racconta Enrica, «per questo ho scelto di tramandarli attraverso una mostra fotografica che utilizza uno strumento tecnologico innovativo, per parlare ai giovani. Max Pelagatti utilizza tecniche di manipolazione digitale per la realizzazione di fotografie, e la computer generated imagery. A partire da fotografie realmente scattate c’è una sovrapposizione di piani attuali e passati per rendere l’idea del difficile processo di conservazione della memoria». In Abruzzo la mostra sarà presentata in anteprima il 18 maggio presso la Fondazione Pescara Abruzzo, che ha scelto di supportare il progetto. Successivamente si sposterà a Manoppello, per approdare a Marcinelle a partire dal 7 agosto in occasione della commemorazione in territorio belga. E molto presto il racconto intimo e famigliare di Enrica può arrivare nei palazzi del Parlamento Europeo a Bruxelles..

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