Fas, il Pd vuole riformulare il piano

Ma la controproposta calibrata su pochi punti non convince le parti sociali. Venturoni del Pdl: "Solo una provocazione, Chiodi ha già chiarito come avverrà l'assegnazione delle risorse all'Abruzzo"

PESCARA. Una riunione preliminare per verificare condizioni e tempi di una controproposta sul Fas Abruzzo. È lo spirito che ha animato l'incontro promosso ieri dai consiglieri del Pd, nella sede regionale di piazza Unione, con i rappresentanti delle parti sociali.

Il Partito democratico è, con l'Italia dei Valori, il gruppo di opposizione che più si è battuto per la convocazione di un Consiglio regionale straordinario in pieno periodo di vacanze. Richiesta maturata dopo l'esclusione dell'Abruzzo dalla ripartizione di 7,3 miliardi di euro stanziati dal governo nel Piano per il Sud, e subito accolta dal partito di maggioranza, che ha a sua volta deciso di convocare la seduta proprio nel giorno di Ferragosto. «Ci è sembrata la giusta risposta», chiosa il capogruppo del Pdl, Lanfranco Venturoni, «all'ennesima provocazione delle forze di opposizione». Come a dire che la maggioranza sembra poco interessata a un dibattito sui Fas proposto dal Pd, perché «il presidente Chiodi», prosegue Venturoni, «ha già illustrato il programma degli interventi, e fatto chiarezza sulle modalità di ripartizione dei fondi che, per l'Abruzzo, saranno discusse nella prossima riunione del Cipe».

Ma allora cosa diranno i consiglieri del Pd nell'assemblea di Ferragosto? L'idea prospettata ieri
alle parti sociali è quella di formulare una controproposta, calibrata su alcuni grandi progetti infrastrutturali, capace di superare la polverizzazione degli interventi che caratterizza il programma varato dalla giunta Chiodi (vedi tabelle in alto). L'idea non sembra però aver entusiasmato le parti sociali, non tanto per valutazioni di merito contrarie, quanto perché - industriali, sindacati e rappresentanti delle associazioni produttive - ritengono rischioso un cambio in corsa del programma a pochi giorni dalla riunione del Cipe sul Fas Abruzzo annunciata
dal ministro Fitto entro settembre.

Unanime è invece la preoccupazione per l'esclusione dell'Abruzzo dal Piano per il Sud, con particolare riferimento alle opere infrastrutturali strategiche. Esclusione che rischia di condannare l'Abruzzo a diventare sempre più marginale dai grandi flussi economici e tagliato fuori dalle reti infrastrutturali. Ed è proprio su questo punto che il Pd assumerà iniziative in Consiglio regionale, e in Parlamento, per chiedere al governo di reinserire l'Abruzzo nel Piano per il Sud.

In vista del Consiglio regionale, le parti sociali condividono tuttavia l'esigenza di accelerare, da un lato, l'approvazione del Fas da parte del governo nazionale, essendo ormai l'Abruzzo l'ultima regione a concordare un programma, dall'altro, di procedere a un miglioramento della proposta senza strumentali perdite di tempo. In caso di mancata approvazione entro settembre, le parti sociali hanno già annunciato una auto convocazione a Roma.

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