Fidas, 27mila donazioni in un anno Un esercito di iscritti impegnati 

Bilancio positivo per l’attività di raccolta del sangue e degli emoderivati al servizio degli ospedali Le sette realtà federate coinvolgono 30mila abruzzesi e circa 3.500 giovani in varie iniziative

PESCARA. Bilancio positivo per Fidas Abruzzo che vede crescere costantemente sia il numero dei donatori sia delle donazioni di sangue ed emoderivati. Quasi 27mila le donazioni raccolte nel 2022, pari al 42,7% di tutto il sangue raccolto in Abruzzo. Una necessità che non si ferma mai, come non si fermano mai i donatori Fidas Abruzzo, più di 30mila iscritti che non si limitano a vivere per loro stessi. Una marea umana che si adopera per gli altri. Migliaia di donatori raccolti in 7 federate che operano esclusivamente negli ospedali. Si tratta di Fidas Pescara, presieduta da Anna Di Carlo che è anche presidente regionale, e poi Teramo guidata da Gabriella Di Egidio, L’Aquila da Domenico Centi, Giulianova da Luigi Corradetti, Sulmona da Eugenio Carlomusto, la Marsica presieduta da Giulio Panecaldo e Paganica da Paolo Pasqua.
Un percorso sempre in crescita quello di Fidas Abruzzo, la cui struttura ramificata ha tenuto bene anche durante l’emergenza Covid. Una situazione positiva che si riflette anche nelle molte attività dedicate alla diffusione del dono del sangue nella società, partendo prima di tutto dalle scuole. In questo Fidas è stata precorritrice e oggi raccoglie i frutti del lavoro con circa 3.500 nuovi giovani che lo scorso anno si sono avvicinati alla donazione grazie al lavoro incessante delle federate. Trend in crescita anche nel 2023.
Ma cosa fa Fidas nello specifico? La sede di Pescara, oltre a operare durante l’intero anno scolastico negli istituti superiori, da più di 10 anni premia la scuola con più donatori e porta avanti un concorso dedicato agli studenti che non si è interrotto con la pandemia. Migliaia di giovani coinvolti, con volontari e medici che riempiono i teatri con un format coinvolgente che scardina convinzioni e apre le menti di fronte a un tema di grande rilevanza civica ed etica. «Questo tipo di attività nasce per diffondere tra i più giovani, e nelle famiglie, la cultura della donazione di sangue ed emocomponenti, quale alta espressione di solidarietà e condivisione dei bisogni della collettività», spiega Anna Di Carlo, presidente di Fidas Abruzzo e Pescara, «durante i nostri eventi vengono trasmessi messaggi importanti, come la tutela della salute, l’importanza del dono volontario, gratuito e anonimo per garantire il fabbisogno di sangue nei nostri ospedali. Si tratta di un gesto responsabile che si compie con la consapevolezza che una singola donazione può salvare fino a tre vite. Tutto questo dà ai giovani una nuova percezione di sé stessi, oltre a emozioni positive e costruttive. Riponiamo enorme fiducia nei ragazzi, sono il futuro nostro e della donazione». E Fidas guarda al futuro anche sulle donazioni di plasma, quella parte di sangue definita “oro giallo” per il suo caratteristico colore e che, una volta lavorato, restituisce farmaci plasmaderivati che sono in molti casi salvavita. «C’è molta attenzione in questa direzione», assicura Di Carlo, «e stiamo registrando un incremento nella raccolta di plasma che va di pari passo con una maggiore informazione rivolta ai donatori». Il plasma, insieme all’acqua potabile, alle fonti di energia e ai metalli rari, è considerato una delle risorse strategiche mondiali per il prossimo decennio. Ma l’Italia non è autosufficiente nella produzione di plasmaderivati per circa il 30% del fabbisogno, e nel 2022 si è registrata un’ulteriore riduzione nella sua produzione. «Eppure la nostra regione è in controtendenza», afferma Patrizia Accorsi, direttrice del Centro Trasfusionale dell’ospedale di Pescara, «e in particolare l’Asl di Pescara, che ha registrato un incremento di produzione di plasma attestandosi tra le aree italiane più virtuose con 23,6 chili ogni 1.000 abitanti. I donatori devono quindi essere informati, e Fidas lo fa con costanza e attenzione, sul fatto che non solo i globuli rossi, ma anche il plasma è un bene prezioso e insostituibile per garantire ai pazienti il supporto terapeutico necessario».
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