Fiom-Fiat, la Regione fa da paciere

Chiodi: necessario un nuovo corso in cambio di investimenti su campus e infrastrutture

PESCARA. Cercare di avviare con Fiat un rapporto privilegiato fondato sul rispetto reciproco e sugli impegni a lungo termine. È l'obiettivo che Regione e sindacati si sono dati nel corso dell'atteso incontro istituzionale dopo gli ultimi accordi (e polemiche) che il gruppo di Torino ha avuto con sindacati e Fiom per quel che riguarda la Sevel, la più grande fabbrica d'Abruzzo (6mila lavoratori) dove si produce il furgone modello Ducato in partnership con i francesi della Psa (Peugeot-Citroen). Nello stabilimento della Val di Sangro c'è stata la spaccatura tra Uilm, Fim-Cisl, Fismic e Ugl con Fiom-Cgil, con quest'ultima che ritiene che l'intesa introduca il modello Pomigliano in Abruzzo.

Nuovi rapporti.
Una sorta di nuovo accordo («new deal») con Torino. La Regione, il presidente Gianni Chiodi, gli assessori Alfredo Castiglione e Mauro Febbo, sono consapevoli dell'importanza di Fiat per l'Abruzzo e sono pronti a mettere sul piatto investimenti, come ad esempio i 34 milioni di fondi Fas per il progetto del campus automotive (il centro di ricerche in Val di Sangro su tutto ciò che riguarda la produzione di due e quattro ruote), e a relizzare infrastrutture come la ripresa del vecchio progetto della stazione ferroviaria davanti ai cancelli Sevel ed il potenziamento del porto di Ortona. I sindacati vanno nella stessa direzione e chiedono un piano industriale longevo (il contratto con Psa scade nel 2017), che preveda il nuovo Ducato, e soprattutto da parte di Fiom, un accordo «di larghe intese» come quello siglato nel 2005 che ha portato alla produzione record dei furgoni. Per fare questo, però, occorre andare d'accordo e premere su più fronti. Primo fra tutti a livello istituzionale e politico.

«La Sevel ha espresso l'intenzione di riassorbire il personale che è stato messo in cassa integrazione», è la notizia che Chiodi dà a segretari regionali e provinciali dei sindacati, «tuttavia», aggiunge riferito alla Fiom, «così come è nella politica aziendale Fiat, viene chiesta una maggiore elasticità nei confronti dei sabato lavorativi». «Il nostro compito, quello della classe dirigente, è di alimentare la speranza e la fiducia, nel mondo delle relazioni sindacali, il compito del sindacato è di "fare" gli accordi, magari negoziando duramente, ma non di diffondere strumentalmente notizie allarmistiche per "aggregare posizioni", con l'effetto indesiderato di irrigidirle fino alla rottura».

Aerei e treni.
Come richiesto dai vertici Sevel, la Regione si sta muovendo per l'attivazione di un volo diretto Pescara-Torino. Nel frattempo è stato chiuso l'accordo tra i Consorzi industriali di Vasto-Casoli con quello del Basso Lazio per sviluppare la linea ferroviaria Gaeta-Vasto, 90 chilometri di un tracciato già esistente che serviranno per collegare Vasto con Cassino e da lì portare i furgoni al porto di Gaeta.

Lo sciopero.
Ieri la Fiom-Cgil ha iniziato uno sciopero (ieri due ore, oggi quattro 18,15-22,15) davanti ai cancelli di Sevel a seguito dell' assemblea negata da Fim e Uilm sull'accordo di Torino. Astensione che le tute blu Cgil devono decidere se attuare anche per il prossimo sabato di straordinario richiesto dall'azienda per il 30.

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