Fracassi, ecco il programma «La Zes tra le mie priorità» 

La linea e le deleghe del nuovo presidente degli industriali. «La politica si mobiliti per far riconoscere dal ministero la Zona economica speciale» 

L’AQUILA. «La Zes è un’opportunità da cogliere. Mi auguro che la politica ci supporti e ci aiuti, oltre che a farla riconoscere, anche a farla funzionare». Ad affermarlo è stato Marco Fracassi nella sua prima uscita pubblica da presidente regionale di Confindustria, avvenuta ieri all’Aquila in una conferenza stampa svoltasi nella sede dell’associazione. Fracassi non ha voluto commentare direttamente le dichiarazioni rilasciate dall’assessore alle Attività produttive Mauro Febbo in seguito alle osservazioni rilasciate dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano in merito alla proposta della zona economica speciale fatta dalla Regione, ma ha ribadito, come aveva fatto nelle ore immediatamente successive alla sua elezione, che questo sarà uno dei temi forti del suo mandato. «Il mio è sicuramente un programma ambizioso», ha specificato Fracassi «ma per realizzarlo ho intenzione di avvalermi di un sistema di deleghe diffuse. Gli obiettivi da raggiungere sono tanti, è fondamentale saper fare squadra». Fracassi ha annunciato che terrà sicuramente per sé la delega dei rapporti con Bruxelles: «Bisogna che tra l’Europa e le imprese ci siano meno mediazioni. Oggi l’erogazione dei fondi europei passa attraverso i bandi regionali ma ci sono tante possibilità che il sistema produttivo italiano non riesce a intercettare. La mia volontà è quella di spostare l’attenzione direttamente a Bruxelles».
Un’altra delega che Fracassi potrebbe tenere per sé è quella della ricostruzione, «un tema che non riguarda solo i territori colpiti dal sisma ma tutto l’Abruzzo. Non ho ancora deciso, sto ancora valutando se conservarla o assegnarla a qualcuno che già conosce bene il tema». L’imprenditore ha inviato anche un messaggio al governo in merito a due discusse misure che dovrebbero finire nella prossima legge di Stabilità, ovvero le cosiddette plastic tax e sugar tax: «Siamo contrari, sono due scelte scellerate che impatterebbero negativamente sia sui consumi che sulle imprese. In Abruzzo abbiamo due grandi realtà, Coca-Cola e San Benedetto, che sarebbero molto penalizzate. Abbiamo chiesto in merito un intervento del ministro».
Gli altri punti programmatici forti saranno le infrastrutture («Un fattore di competitività molto importante, l’Abruzzo è in una posizione molto interessante dal punto di vista geografico e logistico ma servono strade e ferrovie moderne e funzionanti»), la digitalizzazione («Siamo in procinto di avviare gli assesment sulle nostre imprese per capire la loro maturità digitale, sarà fondamentale il ruolo del Digital innovation hub abruzzese Match 4.0») e il dialogo con l’Arap («Dovrà essere di maggior supporto nel facilitare gli insediamenti delle aziende nelle aree industriali, per esempio dotando queste ultime di banda ultra larga»). Particolare attenzione sarà data anche al turismo («Abbiamo una capacità ricettiva e una qualità del servizio basse, dobbiamo migliorare»), alle filiere produttive («Servono più connessioni tra imprese, anche in ottica finanziaria»), al credito («Le aziende stanno subendo un crash, speriamo di dare un supporto con il sistema regionale dei Confidi») e agli investimenti diretti esteri («Dobbiamo rendere l’Abruzzo più attrattivo per le aziende straniere che vogliono venire a investire qui»).