Il corteo degli amici in maglia nera

Silenzio, ma anche rabbia. I ragazzi: «La rivolta della città era giusta»

ALBA ADRIATICA. Un nuovo corteo per onorare Emanuele. Ieri mattina gli amici di Fadani, prima della celebrazione del funerale, hanno organizzato un incontro nel bar di Pietro e Max Franchi, in via Roma. L’appuntamento era per le 12.30.

LE MAGLIE.
Quando sono arrivati tutti gli amici e i conoscenti della vittima, e anche tutti coloro che volevano essere a loro vicini, gli organizzatori hanno distribuito maglie nere che riportavano la foto di Emanuele con un messaggio: «Sei sempre nei nostri cuori». Una frase semplice, che esprimeva un grande dolore. I ragazzi albensi hanno portato con loro grandi foto di Emanuele, manifesti e striscioni per l’ultimo saluto al loro amico che non c’è più.

LA RABBIA.
Durante la preparazione del corteo, alcuni amici si sono riuniti in gruppi per parlare e ricordare la persona di Emanuele. La rabbia ancora non abbandonava gli animi. Fabrizio, ad esempio, ha detto: ‹‹I rom vivono grazie a noi, sulle nostre spalle. Sembra che tutto gli sia dovuto. Noi siamo onesti lavoratori››. Ivan, invece, si è espresso così: ‹‹La mia tristezza è che un popolo si debba fare giustizia da solo per un evidente problema sociale. Le rivolte albensi di queste ultime due notti sono la necessaria e fiera protesta di un popolo che cerca lealtà e giustizia››.

IL CORTEO. Il corteo, in rigoroso silenzio, è partito da via Roma. Davanti alla grande scia di ragazzi c’era uno striscione con scritto “Ciao Manu”, che poi è stato collocato su un balcone che si affaccia sulla piazza della chiesa. Dietro il primo striscione, la gigantografia di Fadani. Un altro striscione recitava “Con noi sempre”. Tutti avevano indossato la maglia per ricordare Emanuele. Sono stati distribuiti anche dei palloncini bianchi e colorati. Quello più significativo era un grande cuore rosso. Il corteo di circa cento ragazzi di Alba ha attraversato la prima parte di viale Mazzini. Poi si sono tutti riuniti in piazza del Popolo per aspettare l’arrivo della salma. Alle 14, ecco spuntare il carro funebre sulla strada che svolta all’interno della piazza. Ad aspettare l’arrivo di Emanuele: le autorità politiche, i carabinieri, la polizia municipale e tanti altri. Un fragoroso applauso ha rotto il silenzio. Le autorità e le forze dell’ordine si sono messe sull’attenti con il saluto militare. Da piazza del Popolo, il corteo è ripartito seguendo il carro funebre che trasportava Emanuele. La gente in lacrime ha così accompagnato la salma fino in piazza IV Novembre, di fronte al municipio, dove poi si è svolto il funerale.

IN PIAZZA.
Alle 15.30, al termine della celebrazione, gli amici e i conoscenti di Emanuele Fadani sono rimasti sulla piazza, di fronte alla chiesa di Sant’Eufemia, per consolarsi tra loro. Ma l’ira per la brutale morte dell’amico era ancora presente. L’augurio degli albensi è che la giustizia non permetta più il ripetersi di eventi così tragici. Stefano Caravelli ha espresso così la propria disapprovazione: ‹‹Durante la celebrazione ci aspettavamo che il vescovo, nel suo discorso, spendesse qualche parola incisiva sul tema della giustizia››. Infine, gli amici hanno seguito l’amico Emanuele al cimitero di Roseto degli Abruzzi, il paese di origine del padre, dove è avvenuta la sepoltura.