Impianti da sci, bocciata la Regione

La Consulta: incostituzionale la legge per Scanno, non c'è copertura finanziaria

PESCARA. La Corte Costituzionale boccia i tappeti mobili del comprensorio sciistico di Scanno. Ma solo nella parte finanziaria, mentre fa salva la regolamentazione dei mezzi, che interessa le imprese che già li utilizzano. La Corte ha infatti dichiarato illegittima la legge regionale 54/2010 (Disposizioni in materia di aree sciabili attrezzate: disciplina dei tappeti mobili a vocazione turistica o sportiva), perché senza copertura finanziaria, come stabilisce l'articolo 81 della Costituzione. La Consulta ha quindi accolto il ricorso del governo al quale la Regione non si è peraltro opposto.

La legge prevede alcuni interventi per gli impianti sciistici nel comprensorio di Scanno, stabilendo inoltre un passaggio di competenza dalla direzione enti locali a quella trasporti, infrastrutture. Ma soprattutto disciplina una materia sulla quale c'è molta confusione non solo in Abruzzo.

Secondo il governo la legge è incostituzionale nella parte finanziaria perché, «prevedendo spese necessarie per attuare nuovi interventi nel comprensorio sciistico di Scanno che quantifica fino ad un massimo di un milione di euro», non dispone nulla riguardo alla loro copertura, e infatti «nell'estratto del preventivo finanziario decisionale della Regione Abruzzo per l'esercizio 2010, nel capitolo di spesa indicato non è riportato alcuno stanziamento».

Per la Corte il ricorso è fondata, poiché, spiegano i giudici della Consulta «il legislatore regionale non può sottrarsi a quella fondamentale esigenza di chiarezza e solidità del bilancio» previsto dall'articolo 81 della Costituzione; ed ha anche chiarito che la copertura di nuove spese «deve essere credibile, sufficientemente sicura, non arbitraria o irrazionale, in equilibrato rapporto con la spesa che si intende effettuare in esercizi futuri».

Secondo la Corte l'indicazione della copertura, «è richiesta anche quando alle nuove o maggiori spese possa farsi fronte con somme già iscritte nel bilancio, o perché rientrino in un capitolo che abbia capienza per l'aumento di spesa, o perché possano essere fronteggiate con lo storno di fondi risultanti dalle eccedenze degli stanziamenti previsti per altri capitoli». Ma nella legge lo stanziamento, già iscritto in precedenti capitoli di spesa e ridenominato «Interventi per gli investimenti sugli impianti sciistici del comprensorio di Scanno», non è disponibile nel bilancio di previsione del 2010, e, pertanto, concludono i giudici della Consulta, accogliendo il ricorso del governo, «non esiste alcuna copertura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA