La Neuromed tratta con Angelini

Il gruppo Patriciello interessato solo ad una parte delle cliniche.

PESCARA. Un’assemblea durante il Consiglio regionale per chiedere al presidente Chiodi di puntare con decisione alla cassa integrazione per i dipendenti di Villa Pini. E le trattative con la Neuromed.
Ieri le quotazioni di un possibile accordo sono tornate in alto, tanto che la direzione dell’istituto di ricerche Neuromed di Pozzilli in provincia di Isernia, ha confermato le indiscrezioni apparse nei giorni scorsi e ha spiegato che c’é «interesse a rilevare Villa Pini».
Secondo indiscrezioni il confronto tra il Gruppo Villa Pini e i Patriciello è a buon punto, ma nel contempo si racconta che Vincenzo Angelini non vorrebbe lasciare in altre mani le sue cliniche.

Tra l’imprenditore teatino e le sue strutture sanitarie c’è una totale simbiosi. Tanto che le cliniche, in particolare Villa Pini è per Angelini un fiore all’occhiello e non è disposto a una semplice cessione. Le trattative, almeno quelle ufficiali, però si stanno svolgendo presso il Tribunale di Chieti. Tra le clausole non è prevista l’acquisizione della Sanstefar, o almeno il ramo molisano dell’azienda abruzzese. Neuromed ha chiesto un incontro con la Regione Abruzzo ed è in attesa di riscontri.

Oggi i 1600 lavoratori del gruppo sanitario chietino della famiglia Angelini terranno un nuovo incontro a Pescara con gli assessori alla sanità Venturoni e alle politiche sociali, Gatti per definire un percorso per ottenere gli ammortizzatori sociali. Un percorso che non dipende solo dalla giunta regionale. A sollecitare i soldi previsti dalla cassa integrazione deve essere la proprietà del gruppo dichiarando lo stato di crisi aziendale. Un passaggio, come ha ripetuto Chiodi, fondamentale per avere i benefici di legge.

La Regione oggi confermerà il suo percorso di sostegno ai lavoratori ma in concreto potrà fare poco. Nel contempo il blocco dei ricoveri nelle strutturre del gruppo Villa Pini ha portato alla inattività del personale e delle cliniche. Angelini sarebbe in procinto di fare una mossa a sorpresa, come ad esempio, entrare in società con altri operatori sanitari. Da tempo si parla della Neuromed della famiglia molisana Patriciello, che annovera anche un esponente del Pdl, l’europarlameentare Aldo Patriciello che finora si è tenuto distante dalla trattativa.

Ieri sui 300 giorni di mancato stipendio per i dipendenti, è intervenuta la Cgil.
«E’ una vergogna per un paese civile», dice Angela Scottu, responsabile regionale sanità della Cgil, «Una vergogna che ricade su tutti i responsabili di questa situazione, a cominciare dalla proprietà che per dovere contrattuale è tenuta a remunerare chi lavora per essa, ma la responsabilità è anche di quelle Istituzioni, come la giunta regionale, che non hanno operato con tempestività e determinazione per far sì che il Gruppo Villa Pini non potesse venir meno al suo primo dovere di datore di lavoro. Occorre porre fine ad una situazione che dovrebbe essere inconcepibile in un Paese come il nostro,definito dalla nostra Costituzione una Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro non retribuito non è lavoro, è cinico sfruttamento. Non è accettabile alcun attendismo».