Le infrastrutture nel patto per la Sevel

Dopo le richieste Fiat, Chiodi convoca i sindacati. E la Fiom scrive a Marchionne

PESCARA. Per dare un'idea delle condizioni delle infrastrutture, gli industriali della Val di Sangro ricordano sempre come per inviare i loro prodotti al porto di Genova occorrono gli stessi giorni che impiegano i giapponesi per far arrivare dall'Estremo Oriente la materia prima in Abruzzo. Un esempio che giustifica le richieste Fiat sul miglioramento delle infrastrutture in Abruzzo, primo tassello del «patto produttivo» sollecitato alla Regione.

L'esito della riunione dell'altro ieri tra il manager del Lingotto Ernesto Auci e la delegazione abruzzese composta dal presidente Gianni Chiodi, dal vice Alfredo Castiglione e dai presidenti della Province Enrico Di Giuseppantonio (Chieti), Walter Catarra (Teramo) e Antonio Del Corvo (L'Aquila) ha avuto il merito di chiarire le aspettative Fiat dall'Abruzzo. Il Gruppo dell'amministratore delegato abruzzese Sergio Marchionne continuerà a puntare sulla Sevel - la più grande fabbrica d'Abruzzo in Val di Sangro dove viene prodotto il furgone Ducato in alleanza con i francesi Psa Peugeot e Citroen - a patto che la Regione si dia da fare per le infrastrutture e riesca a convincere i sindacati (in particolare la Fiom) a portare avanti i programmi che vedono per il 2011 la produzione di 200mila automezzi.

La Fiat è interessata al potenziamento del porto di Ortona, da dove può spedire i furgoni su grosse navi, al completamento della Fondovalle Sangro (nella parte della variante di Quadri) e che sia realizzato il progetto del Campus automotive (sempre in Val di Sangro), struttura quest'ultima ritenuta utile per la sperimentazione di velivoli e componenti elettronici-meccanici.
Chiodi e Castiglione hanno garantito ad Auci l'impegno sui progetti. Inoltre il presidente intende convocare i sindacati in modo da avere già per il 21 una risposta di massima di adesione al patto sulla produttività. I primi segnali tuttavia ci sono già. Roberto Campo, della Uil, ritiene che sia stato fatto un primo passo concreto «nella direzione di un ruolo propulsivo della Regione nei confronti dei grandi gruppi industriali presenti in Abruzzo, che i sindacati sollecitano da quindici anni». Gli obiettivi da perseguire sono, secondo Campo, garantire un futuro solido della joint-venture Fiat-Psa per Sevel, aumentare l'indotto Sevel, incrementare le commesse sia per la Magneti Marelli di Sulmona dagli stabilimenti di Fiat e Mirafiori, sia per l'Atr di Colonnella (per quest'ultima Auci ha parlato di una collaborazione con Alfa Romeo).

Per la Fiom il discorso è diverso. Le tute blu Cgil chiedono maggiori garanzie alla Fiat e restano in attesa di una convocazione da parte di Sevel dopo aver sospeso gli scioperi in occasione degli straordinari di sabato. I segretari Di Matteo e Di Rocco hanno finito la lettera a Marchionne nella quale chiedono di chiarire la posizione con Psa (l'alleanza termina nel 2017). In chiave lavorativa il loro punto di riferimento Sevel è l'accordo del 2005 nel quale c'è la possibilità di arrivare a produrre 300mila furgoni l'anno «senza parlare dei contratti di Pomigliano e Mirafiori». E un altro segnale di apertura arriva in vista del festivo di giovedì 17: la Fiom ha firmato insieme agli altri sindacati l'accordo per il quale in Sevel si lavorerà di notte (terzo turno) in cambio di una maggiorazione economica del 75%.

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