Mariniani o lettiani? Ecco L’Abruzzo dei «Neologismi»

Un volume della Treccani raccoglie i termini entrati nel linguaggio della politica e della società.

PESCARA. «Mariniano, sostantivo e aggettivo maschile: chi, o che fa, riferimento alle posizioni di Franco Marini, esponente politico del centrosinistra». Suona così una delle nuove parole che compaiono nel dizionario “Neologismi” appena pubblicato dalla Treccani (Istituto della Enciclopedia Italiana, 718 pagine, 75 euro): uno spaccato di storia italiana, un viaggio alla scoperta di una lingua in forte evoluzione, che nel parlato e sulle pagine dei giornali si trasforma e si arricchisce lasciando, contrariamente a quel che si pensa, poco spazio ad altre lingue (solo il 10% dei neologismi suona in un idioma straniero).

“Mariniano” è uno dei contributi che la politica e la società abruzzese hanno dato al nuovo lessico italiano registrato dalla Treccani. La parola compare per la prima volta su Repubblica nel 1985 in un articolo della giornalista Vittoria Sivo e viene ripresa in più occasioni quando Marini si lancia nella costruzione della Margherita e poi del Pd. Oggi viene accolta nel dizionario dei neologismi dove compare tra Mariagorettismo (atteggiamento misto di pudore e riservatezza che lascia trapelare un desiderio malcelato di esibizione) e Mariofania (apparizione di Maria madre di Gesù), una collocazione che non dovrebbero dispiacere al cattolicissimo presidente emerito del Senato.

Il quale da fondatore della Margherita prima dell’avventura del Pd potrà anche rallegrarsi dei neologismi (non bellissimi) collegati alla storia di quel partito: Margheritato, Margheritico, Margheritino, Margheritista Margherito, Margheritone («Versione allargata e onnicomprensiva dell’agregazione politica della Margherita», spiega Neologismi, richiamando il lamento di Giuliano Amato sul Corriere del 7 settembre 2002: «La sinistra riformista non può diventare un margheritone»).

Un abruzzese che produce molto lessico è il teramano Marco Pannella, presente con l’aggettivo Marcopannelliano, che si accompagna, nella citazione del suo creatore Francesco Merlo su Repubblica del 1º febbraio 2007, a «scandalo marcopannelliano» inteso come «metter sotto gli occhi di tutti quello che nessuno vuol vedere». Pannella produce per gemmazione anche Pannelliano, Pannellizzato e infine Pannellizzarsi che ci porta direttamente a Ottaviano Del Turco.
L’ex governatore abruzzese con Pannella ha sempre avuto buoni rapporti (è recente la sua dichiarazione a favore della candidatura Bonino alla presidenza della Regione Lazio). Intervistato il 25 gennaio 2006 dalla giornalista del Corriere della Sera Livia Michilli si sentì chiedere se l’adesione della sua componente socialista alla manifestazione radicale dell’11 febbraio contro i Patti lateranensi volesse dire “pannellizzarsi” («Conformarsi agli atteggiamenti e alle scelte di Marco Pannella», spiega la Treccani). La riposta di Del Turco fu piena d’orgoglio: «Figurarsi, siamo riusciti a mantenerci autonomidal Pci!».

L’ex sindacalista compare nelle vesti di ministro delle Finanze accanto al lemma Anticatastrofista («Chi o che si contrappone a un atteggiamento catastrofista»), introdotto nel lessico italiano da Fabio Martini sulla Stampa del 21 giugno 2000 quando mette in relazione le parole «di due ministri agli antipodi come carattere e come aplomb: il seriosissimo ministro del Tesoro Vincenzo Visco e un anticatastrofista per vocazione come Ottaviano Del Turco».
Dal marsicano Del Turco si arriva al Gianni Letta con l’aggettivo Lettiano («Proprio di Gianni Letta»), comparso per la prima volta sulla Stampa nel 1996, ma definito con precisione da Filippo Ceccarelli sulla Repubblica dell’8 marzo 2005 quando descrive le «virtù lettiane per eccellenza: attitudine antiretorica, riservatezza, idiosincrasie per la ribalta, per i riflettori per le vuote parole».

Letta produce anche il Lettismo («Le stretegie e la linea di comportamento politico proprie di Gianni Letta») e il Giannilettismo inteso come stile di Gianni Letta comparso sul Foglio del 18 febbraio 2004. Saltando dalla politica agli affari troviamo la parola Marchionnismo, ispirato dall’abruzzese-canadese amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. La parola, intesa come «Strategia gestionale di Sergio Marchionne», spiega la Treccani, viene introdotta da un preveggente pezzo della Repubblica del 19 novembre 2007 («Il marchionnismo manderà definitivamente in soffitta il romitismo»).

Non poteva mancare nel volume lo scrittore pescarese Ennio Flaiano con Flaianite (“Tendenza a citare o attribuire talvolta anche a sproposito battute e aforismi dello scrittore Ennio Flaiano”) che appare il 18 gennaio 2002 sul Corriere della Sera in un pezzo a firma di Antonio Debenedetti.

Ma tra i neologismi della Treccani c’è anche il direttore di questo giornale, Luigi Vicinanza, cui si deve l’invenzione su Repubblica del 2 settembre 2001 dell’aggettivo Mediasettizzato, inteso come «Omologato al tenore alle situazioni e alle atmosfere dei programmi televisivi delle reti Mediaset».
Un riferimento, quello di Vicinanza, alla fortuna politica di Bassolino che «non rinuncia al bagno di folla, sia che gli venga offerto dal mediasettizzato Gigi D’Alessio che dall’eversivo Clandestino», ossia dal parigino Manu Chao.