Morti sul lavoro, Abruzzo secondo in Italia

D'Amico e Ruffini: coordinare gli enti per la sicurezza. Cgil: più ispettori

PESCARA. «Un progetto di legge per favorire il coordinamento tra i vari enti addetti alla sicurezza sui posti di lavoro». Lo chiedono i consiglieri regionali del Pd, Giovanni D'Amico e Claudio Ruffini, davanti all'aumento degli incidenti mortali soprattutto nel settore dell'edilizia. In tre anni si è passati dai 24 morti nel 2009, ai 37 del 2010, ai 30 morti dei primi sei mesi del 2011.

La presa di posizione dei due consiglieri di opposizione arriva dopo la recente riunione, dedicata al tema della sicurezza, della quinta commissione della Regione.

«Quello che è emerso», dice Giovanni D'Amico, «è la totale assenza di un coordinamento tra le varie istituzioni preposte al controllo e alla vigilanza sui luoghi di lavoro. Non vi sono direttive regionali in materia e c'è poco personale delle Asl addetto al controllo. Non irrilevante è la scarsa attività di informazione verso il mondo delle imprese. Infine, altro dato da non sottovalutare è quello della crisi economica per effetto della quale è diminuita l attenzione sulla informazione ai lavoratori dei criteri di sicurezza da seguire nei luoghi di lavoro».

«Problemi e carenze strutturali che fotografano una realtà, quella abruzzese, in cima alle classifiche nazionali per le cosiddette morti bianche», aggiunge Claudio Ruffini. «E la Regione Abruzzo cosa fa? Dovrebbe presiedere un Comitato sulla prevenzione tramite l'Assessorato oggi ricoperto da De Fanis, ma finora non è mai stato convocato».

La Regione, secondo i due consiglieri del Partito democratico, «ha l'obbligo di attenzione alle Politiche sulla prevenzione nei luoghi di lavoro, una volta in capo all'assessorato alla Sanità, oggi in totale confusione per il rimpallo di competenze tra l'assessorato con delega alla Prevenzione collettiva di De Fanis e quello dell'assessore Paolo Gatti che dovrebbe occuparsi anche di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro».

Che cosa propone il Pd? «Lavoreremo», spiegano D'Amico e Ruffini, «per un progetto di legge per favorire il coordinamento tra i vari enti addetti alla sicurezza e al controllo sui luoghi di lavoro nonché stabilire i criteri per l'individuazione delle aziende da sottoporre a controllo ivi compresso quello del sorteggio».

Il Pd, inoltre, chiede un censimento sulle quattro Asl abruzzeso per individuare i carichi di lavoro dei dipendenti, «in modo tale da uniformare mezzi, risorse finanziarie e nuovo personale addetto al controllo dei luoghi di lavoro, così come previsto dal Piano sanitario regionale».

Sul tema della sicurezza del lavoro è intervenuto anche Massimo Di Giovanni, il responsabile per la provincia di Pescara della Fillea, il sindacato degli edili della Cgil.

Secondo la Fillea, «si avrebbe davvero necessità di operare una strategia contro gli infortuni e, ancor di più, sui decessi sul lavoro. Tutto ciò presupporrebbe, non solo una cultura della sicurezza più diffusa e consapevole, ma anche un aumento degli organici dei servizi ispettivi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA