«Niente truffa, siamo innocenti

Parla la moglie di Fassone. Il marito e Di Florio ai domiciliari

LANCIANO. «Siamo persone oneste, travolte da uno scandalo che ci ha cambiato la vita». Così parla la moglie di Andrea Fassone all’indomani della concessione degli arresti domiciliari al marito. L’uomo era in cella da martedì perché accusato di traffico illecito di rifiuti nell’ambito dell’inchiesta “Spiderman”.

Insieme ad Andrea Fassone, procacciatore d’affari della Sistema 2000 di Santa Maria Imbaro, ha lasciato il carcere di Villa Stanazzo anche Giorgio Nicola Di Florio, il titolare della discarica di Cerratina. Il gip Francesca Del Villano ha concesso i domiciliari venerdì.
 Fassone e Di Florio sono stati arrestati per la presunta truffa dei rifiuti emersa con l’operazione “Spiderman” dei carabinieri del Noe di Pescara e coordinata dalla Procura di Lanciano. Insieme ad altre sei persone, tutte da subito ai domiciliari, avrebbero costituito un organizzazione criminale che smaltiva rifiuti speciali senza averli trattati. Provvisti di certificazioni false, finivano nella discarica di contrada Ceratina, a Lanciano, e in un altro sito a Taranto. Il tutto per evitare di pagare l’ecotassa alla Regione e evitare il costoso ciclo di trattamento dei rifiuti.

«Siamo persone oneste e per questo siamo fiduciosi e, soprattutto, sereni», dichiara la moglie di Fassone. «Nella nostra vita abbiamo sempre lavorato con impegno e dedizione. Ciò che è importante è che nessuno sia ancora in carcere. Speriamo di fare subito chiarezza. Faremo tutto il possibile perché emerga la verità e la nostra innocenza».
 Innocenza proclamata anche da tutte le altre persone coinvolte nell’indagine, compreso Riccardo di Mascio e Andrea Francesco Di Liberato che ieri sono stati interrogati dal gip a Lanciano. I due si sono dichiarati innocenti e hanno risposto a tutte le domande.

Con l’interrogatorio dell’ex capo della polizia provinciale di Chieti e del dipendente della Di Florio, il sostituto procuratore di Lanciano ha interrogato le 7 persone arrestate martedì tra Chieti, Pescara e Lanciano. È stata invece concessa una rogatoria a Taranto per Antonio Anglano, anche lui finito ai domiciliari. L’uomo è il responsabile della discarica pugliese dove, secondo gli investigatori, erano stoccati rifiuti speciali e pericolosi coperti da false documentazioni.