Il centrosinistra attacca Chiodi prendendo spunto dallo stop di 46 giorni del consiglio regionale

Pd e Pdl litigano su ferie e macerie

Paolucci: non avete pudore. Di Matteo: sosta votata anche da uno di voi

PESCARA. Il terremoto, le macerie ancora nelle strade dell’Aquila e le ferie lunghe 42 giorni del consiglio regionale. E’ su questo desolante scenario che si alza l’ennesima polemica tra maggioranza e opposizione. Il Pd accusa il Pdl di aver perso il senso del pudore, il Pdl replica ricordando che un consigliere pd votò per la sospensione dei lavori del consiglio regionale.

«Ormai tutti, dai cittadini alla Chiesa, denunciano che L’Aquila è ancora sepolta dalle macerie: tutti tranne il Pdl, che non si accorge di nulla tanto da mandare in ferie il consiglio regionale per 42 giorni, per poi cercare di salvare la faccia con un maldestro scaricabarile. Un comportamento che dimostra come ormai il centrodestra abbia perso anche il senso del pudore».

Il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, e il segretario della Provincia dell’Aquila, Michele Fina, prendono spunto dalle critiche della Curia (espresse dal vescovo Giovanni D’Ercole) sulla lentezza con cui si stanno rimuovendo le macerie all’Aquila e dalle dichiarazioni del presidente dei senatori del pdl Maurizio Gasparri per attaccare il centrodestra. «Il governo Berlusconi e la giunta Chiodi continuano ad umiliare gli aquilani pensando di poterli trattare come sfondo per gli spot elettorali e come comparse ai comizi», si legge nella nota, «mentre le macerie, come denuncia anche il vescovo ausiliare, sono ancora lì.

Chiodi abbia il coraggio di ammettere che queste ferie prolungate sono dovute al fatto che ormai ha accentrato tutti i poteri e quindi la sua maggioranza in Consiglio non ha niente da fare nonostante il capoluogo sia in queste condizioni, altrimenti richiami i suoi colleghi di partito, faccia annullare le ferie e metta la Regione al servizio della grande emergenza della rimozione delle macerie e del rilancio economico e sociale della provincia partendo dalla zona franca urbana».

Il vice capogruppo pdl in consiglio regionale Emiliano Di Matteo ribatte «che è il Pd ad essere confuso e disorientato perché», spiega, «non sembra essere a conoscenza che nella conferenza dei capigruppo in cui è stata votata la sospensione dei lavori del consiglio regionale era presente un proprio rappresentante.

Paolucci e Fina avrebbero dovuto informarsi e avrebbero saputo che il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio, che peraltro è espressione della provincia dell’Aquila, ha accettato e votato la sospensione dei lavori del consiglio regionale. E’ dunque all’interno del Pd che c’è un grave scollamento, visto che un segretario regionale non viene informato sull’attività amministrativa e politica svolta dai propri consiglieri regionali. Chiarito questo», conclude Di Matteo, «il Pd, in questa vicenda, è solo alla ricerca di facile quanto fatua visibilità, il tutto in chiave elettorale, forse indispettito dalle iniziative messe in cantiere dal presidente a favore delle popolazioni aquilane». (cr.re.)

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