Salgono a tredici i Comuni del Parco

Le carte passano al ministero dell'Ambiente, incombe la nomina del commissario

PESCARA. Chissà la sorpresa al ministero per l'Ambiente quando domani aprirà la pratica per l'istituzione del Parco nazionale della costa teatina. Da nessun comune che aveva fatto la perimetrazione, si troverà davanti al problema su come conciliare esigenze ed indicazioni avanzate da tredici comuni della costa. Già, perché agli otto centri coinvolti inizialmente, si aggiungono sul fil di lana Francavilla, Lanciano, Frisa, Mozzagrogna e Cupello.

Domani il ministero per l'Ambiente di Stefania Prestigiacomo farà la spunta su documenti e cartine che la Regione, tramite l'assessore Mauro Febbo (Pdl) presidente del Tavolo di coordinamento degli enti locali, dovrebbe avergli rigirato sul Parco della costa teatina. Così come preannunciato il 7 settembre scorso, il ministero si prenderà un po' di tempo prima di esprimersi sui contenuti del materiale. Se li riterrà «adeguati e sufficienti», lascerà che i Comuni si organizzino per entrare a far parte del nuove Ente parco che dovrà a sua volta deliberare sulla perimetrazione della riserva (la quarta nazionale in Abruzzo); in alternativa, deciderà se nominare il commissario che avrà il difficile compito di dirimere tutte le questioni locali emerse fino ad ora sull'opportunità o meno di sottoporre a vincolo le aree urbane contigue alle attuali zone protette.

Di certo c'è che dagli iniziali otto comuni, il Parco della costa teatina, che nasce domani per legge, passa ad interessare tredici comuni poiché all'elenco si stanno per aggiungere le richieste di adesione di Francavilla, Lanciano, Frisa, Mozzagrogna e Cupello estendendo di conseguenza la superficie complessiva.

Il consiglio comunale di Francavilla ha preso posizione nella seduta di mercoledì. La maggioranza di centrosinistra ha approvato una risoluzione con la quale invita il sindaco Antonio Luciani a sostenere l'ingresso del comune nell'area-Parco così come deliberato tre anni fa. «Al ministero ho già inviato la nostra richiesta», fa presente Luciani sottolineando tuttavia come l'indicazione sulla perimetrazione sia stata parzialmente corretta rispetto alla delibera della giunta Angelucci e fatta propria dalla successiva amministrazione Di Quinzio. L'indicazione di Francavilla abbraccia l'area costiera da nord a sud e la zona interna che era stata in precedenza estromessa. «La nostra volontà è di interagire con il costituente Ente parco», rimarca Luciani fiducioso della prima risposta che darà domani il ministero.

La delibera di adesione al Parco Lanciano è atterrata nel corso del consiglio comunale di ieri sera ed è la stessa di Mozzagrogna. L'elemento che unisce i due centri è il bosco di Mozzagrogna, area già protetta (è area sic) che si estende anche nei comuni di Paglieta ed Atessa. «Il bosco di Mozzagrogna ci offre la possibilità di non perdere l'occasione di entrare a fare parte del nuovo Parco», commenta il sindaco Mario Pupillo (centrosinistra), «la nostra è l'espressione di una chiara volontà politica che vuole abbinare la storia e l'arte di Lanciano al patrimonio ambientale». Lanciano pensa a piste ciclabili mare-arte e propone anche di cambiare il nome: da Parco della costa teatina a Parco dei trabocchi. L'area da perimetrare si potrà allungare a Frisa (vicino a Lanciano) e ai calanchi di Cupello al confine con San Salvo. Mentre sarà difficile lasciare fuori dalla zona-Parco i Comuni che hanno detto no. San Vito e Rocca San Giovanni sono infatti parte integrante del progetto approvato dal consiglio regionale.

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