Sevel, firmato l'accordo Fiat

Cisl e Uil: siamo soddisfatti. Fiom: ad Atessa arriva il modello Pomigliano

ATESSA. E' arrivata nel primo pomeriggio di ieri la firma del contratto di Fiat auto con Fim, Uilm, Fismic, Ugl e associazione capi e quadri Fiat. Dal primo gennaio 86mila dipendenti Fiat, e di conseguenza i 6.200 lavoratori della Sevel di Atessa, avranno un nuovo contratto aziendale. Il modello, l'ossatura che ha dettato legge per una lunga e intensa settimana sul tavolo dell'Unione industriali a Torino, è quello di Pomigliano. Il contratto Fiat che rivoluziona per sempre i rapporti sindacali muove così i primi passi.

In Sevel, dove si attendono le prime importanti novità appena saranno resi noti tutti i punti contenuti nelle 200 pagine dell'accordo, circolano già diverse aspettative. E ci sarebbe da ben sperare secondo Fim, Uilm, Fismic e Ugl provinciali. Innanzitutto, secondo il segretario provinciale della Fim-Cisl, Domenico Bologna, l'Ergo Uas, la nuova metrica di lavoro che taglia i tempi di lavorazione sulla catena di montaggio, dovrebbe rimanere sperimentale. Resterebbe, quindi, in piedi l'accordo firmato in Sevel da tutte le organizzazioni sindacali, Fiom compresa, il 26 luglio scorso. Le pause non sarebbero ridotte da 40 a 30 minuti e la mensa rimarrebbe a metà turno invece che alla fine. Era ciò che voleva portare a casa la Fim, così come aveva annunciato lo stesso Bologna al Centro qualche giorno fa. La sperimentazione dovrebbe durare in Sevel almeno fino alla prima verifica, prevista per marzo, così come sancito nell'accordo di luglio.

Ci sarebbe anche un altro spiraglio positivo per lo stabilimento del Ducato, il più produttivo in Europa di tutta la galassia Fiat. Oltre al premio di risultato una tantum di 600 euro promesso da Fiat a tutti i suoi dipendenti per il luglio 2012, ci sarebbe, per la Sevel, la possibilità di discutere un premio legato alla competitività per il 2013. Si tratterebbe del famoso premio che garantirebbe la specificità Sevel in forza dei suoi numeri e della sua produttività.

La fabbrica del Ducato è l'unica che nel 2011 ha effettuato 11 turni di straordinario, un risultato che farebbe dello stabilimento di contrada Saletti, almeno fino ad oggi, una fabbrica «sana». Ecco perché, rispetto a tutti gli altri stabilimenti del Lingotto, ci sarebbe per Sevel la possibilità di ridistribuire l'utile tra i suoi dipendenti.

«Siamo soddisfatti», commenta Bologna. «E' stato un lavoro durissimo, ma siamo riusciti a mantenere per Sevel tutti i vecchi accordi. Abbiamo difeso le maggiorazioni notturne e dato respiro all'azienda e abbiamo confermato che in Val di Sangro abbiamo tutte le condizioni di competitività per continuare a crescere. Con Fiat stiamo discutendo anche di come allargare l'indotto».

«E' un contratto che di fatto salva il futuro di Sevel», rimarca Nicola Manzi, segretario provinciale Uilm-Uil, «avremo uno scatto di anzianità in più, lo straordinario pagato al 60% invece che al 50% e oltre alle 600 euro di premio avremo la possibilità, e Sevel ci è vicina, di ottenere anche 200 euro in più grazie al raggiungimento del livello Silver sancito dallo standard di produzione mondiale del World class manufactoring».

«La paga base aumenta di circa 140 euro», aggiunge Roberto Salvatore della Fismic, «è positivo che ci siano soldi in più. Adesso l'obiettivo è creare ulteriori condizioni di sviluppo per la Sevel». In tutto questo la Fiom resta fuori. Dal prossimo 1º gennaio, infatti, il sindacato di Maurizio Landini (che domani sarà alla Sevel) non avrà rappresentanti in fabbrica. «Avevamo ragione», sottolinea il segretario provinciale Marco Di Rocco, «il contratto Pomigliano è stato esteso a tutti gli stabilimenti e su tutti i punti del contratto. I 600 euro non sono altro che il dazio che Fiat ha pagato per la cancellazione dei sindacati nelle fabbriche». Non la pensa così l'Ugl, per voce del segretario provinciale Leonardo De Gregorio. «Concordiamo per le rsa perchè sancite da una legge nazionale», fa sapere De Gregorio, «inoltre per Sevel non è azzardato prevedere che i volumi produttivi aumenteranno e con loro arriveranno i recuperi salariali tanto attesi».

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