Tromba d'aria sconvolge Pescara

Ore 16: si scatena la tempesta, il fiume esonda. Piante e cartelli si abbattono sulle strade, traffico in tilt. Via Ravenna: un'impalcatura cade su un'auto, ricoverata una donna

PESCARA. Sono da poco passate le 16, si alzano forti raffiche di vento, inizia a piovere e la città si trasforma: in via Ravenna, un'impalcatura metallica si stacca da un palazzo e cade su una vettura in sosta con a bordo la mamma, ora ricoverata in ospedale con un trauma cranico, e la piccola figlia, fortunatamente illesa; il fiume Pescara si alza improvvisamente di 20 centimetri, esce dagli argini ed esonda allagando la strada.

Sono le due fotografie della violenta ondata di maltempo e del passaggio della tromba d'aria che ieri pomeriggio hanno investito la città, buttando giù alberi, pali dell'illuminazione e manifesti. I vigili del fuoco, in tarda serata, avevano già ricevuto 600 chiamate e anche il pronto soccorso era intasato.

In alcuni casi piccoli interventi, mentre quello più grave si è registrato in via Ravenna. Intorno alle 16,30, una Fiat Panda in sosta nella via, è stata investita dalla caduta improvvisa di un'impalcatura metallica. Il parabrezza è andato in frantumi e il tetto si è piegato. All'interno c'erano una giovane mamma con la figlioletta uscita illesa. La signora, invece, è stata soccorsa dal 118 e adesso è ricoverata in ospedale con un trauma cranico e una lussazione alla spalla sinistra.

Nei venti minuti in cui sulla città il vento ha soffiato più forte, il fiume si è ingrossato ed è esondato facendo arrivare il livello dell'acqua all'altezza dei marciapiedi, senza causare danni alle persone e alle imbarcazioni. «Ma il fiume resta un problema costante, Il fondale è troppo basso», dice Oberdan Caposano, titolare del rimessaggio L'Ancora, accorso a controllare le imbarcazioni.

E proprio ieri mattina, la commissione ambiente, presieduta da Nico Lerri, aveva effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni del fiume. «Abbiamo trovato una situazione drammatica in diverse zone», aveva detto Lerri. «Ci sono dei punti in cui il passaggio del corso d'acqua è ostacolato da tronchi e altri rifiuti. La situazione più grave è all'altezza dei canottieri, dove il fango ha raggiunto il pelo d'acqua».