Indigeni Brasile a Ue, cambiare Mercosur

'Servono clausole a difesa nostri diritti e quelli della terra'

(ANSA) - BRUXELLES, 6 NOV - Quella contro i popoli indigeni del Brasile "è una guerra. Una nuova colonizzazione". A spiegare all'ANSA il senso della tappa a Bruxelles del tour "Sangue indigeno: non una goccia di più" sono Nara Barè, prima donna alla guida del Coordinamento delle organizzazioni indigene dell'Amazzonia brasiliana, e Dinaman Tuxá, avvocato, e coordinatore della coalizione dei popoli indigeni (APIB).

I due fanno parte di una delegazione di undici leader, in rappresentanza di un milione di persone, per 305 popoli, 274 lingue e 114 gruppi isolati, in viaggio attraverso 15 Paesi dell'Europa. Nel cuore dell'Ue, dove tra ieri ed oggi hanno incontrato eurodeputati, esponenti delle istituzioni, ed il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, la delegazione è arrivata per chiedere di non ratificare l'accordo del Mercosur così com'è stato concordato. "L'intesa necessita di clausole aggiuntive che garantiscano i diritti degli indigeni e della salvaguardia della terra. Altrimenti sarà come premiare Bolsonaro".